«Pagarla solo a chi è stato assunto a tempo indeterminato è un atto illegittimo», è il tenore della sentenza della seconda sezione civile. Anief ha invitato il personale docente a verificare le proprie posizioni. «Non lasciare queste cifre nelle casse dello Stato»
Retribuzione professionale docenti, assegnarla anche ai precari Tribunale del lavoro condanna ministero a restituire mille euro
La Retribuzione professionale docenti (Rpd), pari a 174,50 euro al mese, va assegnata a tutti gli insegnanti: quelli precari, come quelli di ruolo. Pagarla solo a chi è stato assunto a tempo indeterminato è un atto illegittimo che il giudice contrasta con sentenze di senso opposto. Così è accaduto anche a Catania, dove il tribunale del Lavoro, seconda sezione civile, ha restituito a una docente «1677,87 euro oltre accessori, come per legge» e condannato il ministero dell’Istruzione «al pagamento delle spese processuali, in favore della parte ricorrente, che si liquidano in 981 euro per compensi, oltre Iva e Cpa, con rimborso forfettario al 15 per cento».
«Questa sentenza – ha commentato il presidente nazionale di Anief Marcello Pacifico – ci rincuora, perché conferma che facciamo bene ad assistere i docenti e il personale Ata a cui l’amministrazione continua a negare il diritto alla riscossione della retribuzione professionale docenti e Cia mensili, come per i supplenti Covid: per ogni anno di supplenze la cifra si aggira sui mille euro annui. Considerando gli stipendi ridotti della scuola, non comprendiamo perché si debbano lasciare queste cifre nelle casse dello Stato».
A questo scopo, Anief invita il personale della scuola a verificare le proprie posizioni sulle somme sottratte indebitamente dallo Stato utilizzando il calcolatore gratuito on line messo a disposizione gratuitamente da Anief e, se vi sono i presupposti, ad avviare i ricorsi in Tribunale con il patrocinio dello stesso sindacato.