Stamattina sono cominciati i lavori di demolizione dell'ecomostro che da oltre 20 anni deturpa la spiaggia della scala dei turchi, la splendida scogliera di marna bianca candidata a diventare patrimonio dell'umanita', di realmonte (agrigento). L'ordinanza di demolizione è stata emessa dal comune di realmonte su ingiunzione della procura di agrigento. Stanno lavorando alcuni operai di un'impresa specializzata che con una ruspa stanno abbattendo l'immobile di cemento armato.
1989-2013: giù l’ecomostro della Scala dei Turchi
Stamattina sono cominciati i lavori di demolizione dell’ecomostro che da oltre 20 anni deturpa la spiaggia della Scala dei Turchi, la splendida scogliera di marna bianca candidata a diventare patrimonio dell’umanita’, di Realmonte (Agrigento). L’ordinanza di demolizione è stata emessa dal Comune di Realmonte su ingiunzione della Procura di Agrigento. Stanno lavorando alcuni operai di un’impresa specializzata che con una ruspa stanno abbattendo l’immobile di cemento armato.
“E’ una giornata storica – ha detto il presidente di Legambiente Sicilia Mimmo Fontana, presente ai lavori di demolizione assieme agli ambientalisti che indossano una maglietta gialla con la scritta ‘1989-2013. Non si arriva a questa demolizione semplicemente perché si e’ concluso un contenzioso amministrativo, ma soprattutto perché è cambiato l’atteggiamento della Procura e del Comune. Alcune Procure hanno cominciato a diffidare i Comuni che non demoliscono e sempre piu’ sindaci puntano a valorizzare il proprio territorio recuperandone o salvaguardandone la bellezza”.
“Attorno alla Scala dei Turchi -ha detto il sindaco Pietro Puccio- vogliamo costruire nei fatti e non con le semplici parole il futuro del nostro Comune ma anche dell’intera provincia di Agrigento. Questo bene naturale, che gia’ registra ogni anno l’attenzione di decine e decine di migliaia di visitatori, non ha ancora espresso a pieno tutte le sue potenzialità, e cio’ anche per la presenza della bruttura che domani finalmente sparirà dalla vista di tutti quanti noi che per anni abbiamo fatto fatica a spiegarci ed a spiegarne il perche”.