Pozzallo, migranti raccontano naufragio con 80 morti Un gommone si sgonfia, solo 40 resistono in mare

Un gommone con a bordo circa 120 persone si sarebbe sgonfiato nel Canale di Sicilia, facendo cadere in mare le persone che trasportava. I morti sarebbero oltre 80, secondo le testimonianze dei superstiti, recuperati dal mercantile Alexander Maersk e approdati ieri a Pozzallo

Sono stati due giorni di sbarchi intensi nel porto ragusano, dove ha sede anche uno degli hotspot voluti dall’Unione europea. Il 6 maggio è stata la nave militare italiana Fiorillo a trasferire 408 migranti che si trovavano a bordo di quattro diversi natanti. In merito a questo primo gruppo, la squadra mobile di Ragusa, a cui sono state affidate le indagini, ha individuato un presunto scafista, Nasrudin Said, 19enne somalo. Lui avrebbe guidato uno dei quattro barconi, mentre per gli altri tre le cose sarebbero andate diversamente. 

Secondo quanto ricostruito attraverso le testimonianze dei migranti, gli scafisti di origine libica, arrivati in prossimità delle acque internazionali, avrebbero smontato il motore delle imbarcazioni tornando indietro a bordo di un altro gommone con dei complici a bordo. I natanti su cui viaggiavano i migranti sarebbero dunque stati lasciati alla deriva, per poi essere soccorsi dalla Capitaneria di porto. 

Ieri, 7 maggio, altri 293 migranti – tra cui siriani, marocchini e centroafricani – sono arrivati a Pozzallo a bordo del mercantile Alexander Maersk che li avrebbe recuperati da tre diversi gommoni. La nave è arrivata alle 16 e le operazioni di sbarco sono durate fino alle 22.30. Gli investigatori hanno ascoltato i testimoni in grado di riferire notizie utili per identificare gli scafisti e dopo pochi minuti hanno appreso «da un folto gruppo di migranti che uno degli scafisti era deceduto per annegamento insieme ad altre 80 persone circa». 

I testimoni avrebbero riferito che, durante la navigazione, il gommone carico di circa 120 persone ha iniziato ad imbarcare acqua fino a quando non si è ribaltato, facendo cadere tutti in mare. Solo una quarantina sarebbero riusciti ad aggrapparsi al natante in arrivo della nave mercantile Maersk. Non sarebbe stata quest’ultima a recuperare i cadaveri, ma un’altra imbarcazione, di cui al momento gli investigatori non forniscono altre indicazioni, che rientrerà nelle prossime ore in un altro porto. Le indagini, intanto, continuano. 

La squadra mobile fa sapere che, tra i migranti arrivati, è stato identificato un marocchino destinatario di un ordine di cattura emesso dal Tribunale di Venezia per i reati di furto aggravato e rapina commessi nel 2013. Nonostante abbia tentato di fornire un’identità falsa, è stato individuato grazie al rilevamento delle impronte digitale effettuato dalla polizia scientifica. Nel 2017 sono 38 in totale gli scafisti fermati in provincia di Ragusa.

Intanto l’Organizzazione internazionale per migrazioni denuncia un nuovo naufragio. Stando a quanto riporta l’agenzia Ansa, sarebbero almeno 113 i dispersi. L’affondamento di un gommone sarebbe avvenuto al largo di Az Zawiyah, in Libia. «Le operazioni di soccorso, effettuate dalla guardia costiera libica insieme ad alcuni pescatori, sono riuscite a salvare solo sette persone, sei uomini e una donna. Secondo le testimonianze dei sopravvissuti, raccolte da Oim Libia, sul gommone si trovavano 120 persone tra cui 30 donne e 9 bambini». 


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