«Il regalo quando me lo fai?». «Parli assai» Il patto non rispettato tra Clemente e Bevilacqua

Un accordo tra Giuseppe Bevilacqua e Roberto Clemente. Il primo, non eletto al Comune di Palermo alle elezioni del maggio 2012. Il secondo invece ha centrato il bis, riuscendo a ottenere uno scranno sia a Palazzo delle Aquile che all’Ars, qualche mese dopo, alle Regionali del novembre 2012. Entrambi del Pid di Saverio Romano e Antonello Antinoro. Il patto avviene nei mesi precedenti alla tornata delle Regionali. 

Bevilacqua si sarebbe impegnato a cercare voti per Clemente in vista delle elezioni di novembre, in cambio quest’ultimo si sarebbe dimesso da consigliere comunale, lasciando il posto proprio a Bevilacqua, primo dei non eletti. A suffragare la tesi dei pubblici ministeri della Procura di Palermo ci sono diverse intercettazioni. In una di queste Bevilacqua racconta alla sorella Teresa di aver incontrato Clemente. «Mi ha detto: che fa scherziamo, c’è la mia parola, l’accordo, ci mancherebbe». 

A elezione avvenuta – Clemente ottiene un seggio all’Ars grazie a 7.267 voti -, Bevilacqua telefona nuovamente al neodeputato regionale. «Ti volevo fare gli auguri anticipatamente. Il regalo quando me lo fai, Robè?», chiede. «La prossima settimana ci vediamo», risponde Clemente. «Posso stare tranquillo?», insiste il primo. «Vai parlando assai per ora», attacca il neoeletto. «Sono gli amici che mi spingono», conclude Bevilacqua. Che, nonostante l’impegno messo per la ricerca dei voti secondo la procura, rimarrà senza seggio al Comune. Clemente infatti fino a oggi ha continuato a ricoprire il doppio incarico di consigliere comunale a Palermo e di deputato regionale all’Ars. 


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