L'avvocato Didigno, che a breve si opporrà in tribunale per tutelare le esigenze dei commercianti, parla di «modo frettoloso con il quale è stata stabilita l’ulteriore restrizione del diritto alla mobilità e del diritto di iniziativa economica dei cittadini». C'è già l'appoggio della Lega
Ztl notturna, le reazioni dopo l’atto varato dal Comune Confcommercio: «Faremo ricorso al Tar, altro che visione»
Dovrebbe semplificare soprattutto la vita dei residenti del centro storico, nonché di chi sceglie di arrivarci. Ma la ztl notturna annunciata ieri dal Comune di Palermo, con le nuove limitazioni e i nuovi orari che entreranno in vigore a partire dal 31 gennaio, ha già gettato nella confusione la popolazione. In tanti sui social lamentano la mancanza di chiarezza dell’atto: e se la giunta Orlando ha messo sul sito l’intero contenuto della disciplinare (41 pagine di tabelle e dati), c’è chi si è autorganizzato e sta facendo circolare una sorta di schemino con i giorni della settimana (da lunedì a giovedì la ztl è attiva dalle 08 alle 20) e nel weekend (e qui cominciano i guai, nel senso di orari da mandare a memoria).
C’è chi punta il dito sulla mancanza di controlli ai varchi, tra il poco personale a disposizione della pulizia municipale e le telecamere non attive in molti punti di accesso alle auto. E chi invece saluta con favore la misura antismog scelta dalla giunta Orlando e in special modo dall’assessore alla Mobilità Giusto Catania.
«I dati che ci sono stati forniti dagli Uffici attraverso il monitoraggio dei varchi di accesso alla ztl – dichiara l’assessore Catania – mostrano chiaramente che durante le ore serali e notturne delle giornate di giovedì, venerdì e sabato si verifica un incremento significativo degli accessi veicolari in corrispondenza dei varchi ‘Roma’ e ‘Porto Salvo’, con le conseguenti ricadute negative in ordine ai livelli di inquinamento, congestione veicolare e vivibilità. Proprio questo incremento veicolare e i correlati aspetti di sicurezza pubblica che sono stati oggetto di recenti riunioni con la prefettura di Palermo e con le forze di polizia, durante le quali è stato posto l’accento sulle criticità che si determinano nel centro storico di Palermo durante le ore notturne per via della crescente frequentazione di esercizi pubblici, ci hanno convinto che fosse necessario modificare il regolamento».
Un atto, dunque, sul quale la giunta Orlando punta molto in vista delle elezioni comunali del 2022. Con il nome di Giusto Catania che resta uno dei più papabili per il dopo Orlando (visto che l’eterno sinnaco di Palermo non potrà ricandidarsi). C’è però chi annuncia già ricorso al Tar, come avvenuto un paio di anni fa con il primo lancio della ztl nel centro storico. Si tratta di Confcommercio Palermo, la cui decisione è stata adottata dalla giunta dopo che sono andati a vuoto nelle scorse settimane i tentativi di mediazione con la giunta comunale riguardo ad alcune limitazioni che penalizzeranno, secondo l’associazione, i commercianti che operano nella zona del centro storico.
Confcommercio ha dato mandato all’avvocato Alessandro Dagnino di impugnare la delibera perchè, tra l’altro, adottata senza l’aggiornamento del piano generale traffico urbano (PGTU) ormai scaduto da tempo, nonché senza l’adozione dei necessari atti regolamentari generali da parte del consiglio comunale – che da tempo, tra l’altro, ha scelto di muovere battaglia sul provvedimento. Mentre sull’assessore Catania pende ancora una mozione di sfiducia a Sala delle Lapidi presentata dal leader di Più Europa Fabrizio Ferrandelli.
«Questa amministrazione comunale – dice Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo – continua a ignorare le istanze dei commercianti che rappresentano un punto di riferimento per l’economia della città e ha deciso di insistere su un provvedimento che aggiungerà ulteriore confusione a una città flagellata da mille problemi che non trovano soluzione. E’ questa la visione della città di cui sentiamo parlare da tempo? Una città sommersa dai rifiuti, senza una rete di mobilità urbana appena sufficiente, con pochissimi parcheggi pubblici e con pochi vigili destinati al controllo del territorio, con dilagante e indecoroso abusivismo, ostaggio di cantieri stradali infiniti e illusa da progetti futuri che non vedranno mai la luce? Vorremmo una “visione” sinergica con le forze produttive della città e non un’amministrazione che non solo non sostiene le imprese ma le affossa».
L’avvocato Alessandro Dagnino rileva che «come già avvenuto con la prima edizione della ztl, che fu censurata dal Tar, anche in questa nuova versione “notturna” del provvedimento le esigenze fiscali, ancorché non espressamente dichiarate e talvolta addirittura negate, sembrano in sostanza prevalere su quelle ambientali. Questa impressione – sostiene il legale – sembra avvalorata anche dal modo frettoloso con il quale è stata stabilita l’ulteriore restrizione del diritto alla mobilità e del diritto di iniziativa economica dei cittadini, senza il previo aggiornamento degli atti di programmazione adottati dal consiglio comunale, circostanza anche evidenziata in sede consiliare con un puntuale ed esplicito documento di cui siamo in possesso e che esibiremo al Tar. Su queste basi sarà predisposto il ricorso che verrà presentato nei prossimi giorni».
Antonio Cottone, presidente di Fipe Confcommercio Palermo che rappresenta i pubblici esercizi, esprime tutta la sua amarezza. «Per anni abbiamo investito sui locali del centro storico – afferma – contribuendo a renderlo più vivibile e attrattivo anche per i turisti: i nostri sforzi saranno certamente vanificati da questo provvedimento che non risolverà nessun problema e che anzi provocherà pesanti ripercussioni in termini occupazionali. La “finestra” di tre ore servirà a poco ed è ancora più incomprensibile la totale chiusura prevista per il periodo estivo che è quello in cui lavoriamo di più. L’amarezza è ancora più grande perchè abbiamo cercato in tutti i modi un dialogo costruttivo con l’amministrazione comunale che invece ha deciso di andare avanti per la sua strada».
Anche l’opposizione in aula consiliare non fa mancare la propria reazione. «Lo avevamo dichiarato all’indomani dell’incontro in consiglio comunale con il sindaco Orlando per la ztl, cioè che questa zona a traffico limitato sarebbe stata facilmente impugnata e bloccata – dicono i consiglieri della Lega Igor Gelarda e Alessandro Anello – Ed ecco che si avvera la prima parte della nostra previsione, che altro non era che la previsione dell’applicazione della norma. Il ricorso di Confcommercio è motivato e giusto. Non solo si è scavalcata una norma regionale che prevedeva un regolamento per le nuove zona traffico limitato, regolamento che il Comune di Palermo non possiede. Ma il Comune non ha neanche dotato di quei servizi ulteriori le zone soggette a questa estensione della zona traffico limitato (parcheggi, navette etc). La Lega sostiene i ricorrenti e tutti quei palermitani stanchi di queste continue imposizioni, mai condivise con i cittadini, a volte inutili spesso dannose, imposte da parte del sindaco Orlando e del suo assessore Giusto Catania – sostengono ancora Gelarda e Anello – Da componenti della commissione alle attività produttive abbiamo avuto continui contatti con le associazioni di categoria e con i commercianti, e sappiamo quanto una ztl così strutturata possa penalizzare il commercio di alcune zone della città».