Secondo Marianna Flauto, segretaria generale della sigla sindacale in Sicilia, «al’interno del perimetro le attività del commercio hanno registrato cali fino all’80 per cento e persino a ridosso dell’area ci sono ripercussioni. È in gioco il futuro di duemila dipendenti»
Ztl, la Uiltucs lancia l’allarme In aziende crollo dei fatturati
«La Ztl di Palermo deve avere l’obiettivo di contrastare i tassi di inquinamento ma non può mettere in ginocchio imprese e lavoratori. All’interno del perimetro le aziende del commercio hanno registrato cali fino all’80 per cento, persino a ridosso dell’area ci sono cali anche del 60 per cento. È in gioco il futuro di duemila dipendenti». È l’allarme lanciato da Marianna Flauto, segretaria generale della Uiltucs Sicilia, sugli effetti della zona a traffico limitato istituita a Palermo. «Prima di prendere un’iniziativa del genere – dice – bisogna fare una considerazione tra costi e benefici. Giusta la riduzione dell’inquinamento, ma bisogna prevedere misure per salvaguardare imprese e lavoratori che oltre ad avere difficoltà a raggiungere il negozio hanno pure un costo che non è indifferente per chi guadagna magari 800 euro al mese».
Secondo Flauto «i numeri che abbiamo avuto modo di vedere sono terribili, ci sono attività con un calo anche dell’80 per cento dei fatturati, ma la cosa strana è che persino le attività economiche a ridosso del perimetro, anche in via Libertà e via Ruggero Settimo registrano perdite del 60 per cento. Parliamo di grandi marchi anche internazionali. Continuando così i danni saranno irreversibili». Flauto spiega dunque che «questo è un problema che c’è ogni anno, per cui non si tratta di voler fare solo polemica ma di suggerire un metodo nuovo, la necessità cioè di lavorare non solo per inseguire l’obiettivo di ridurre l’inquinamento ma anche di prevedere un numero congruo di navette con collegamenti veloci e puntuali coi parcheggi. Se veramente vogliamo portare avanti l’obiettivo di migliorare la qualità dell’aria, bisogna organizzarsi bene senza mettere ginocchio l’occupazione».