Ztl e pass, l’opposizione pronta alle barricate in Consiglio  Catania: «Resistenza al cambiamento ma andremo avanti»

L’opposizione annuncia le barricate. «La battaglia sarà durissima» avverte il capogruppo azzurro a Sala delle Lapidi, Giulio Tantillo. «Una nuova tassa sui tartassati palermitani» gli fa eco il presidente del gruppo dem al Consiglio, Rosario Filoramo. Lo scontro si gioca tutto sul terreno delle Ztl e del pass da 120 euro necessario per accedervi. Ma in ballo c’è il futuro stesso dell’Amat. La sostenibilità del piano industriale della società di trasporto pubblico urbano ruota tutta intorno alla proposta varata dalla Giunta e inserita nel nuovo contratto di servizio dell’azienda a totale partecipazione pubblica.

L’assessore comunale alla Mobilità, Giusto Catania, prova a smorzare i toni della polemica. «Siamo aperti al confronto e fiduciosi che il Consiglio comunale farà un buon lavoro. C’è un margine di tempo sufficiente» dice a MeridioNews. Ma avverte: «Andremo avanti. Non possiamo rassegnarci ad avere una città inquinata, prigioniera del traffico e con mezzi pubblici insufficienti». La rivoluzione della mobilità a Palermo non può attendere, sembra dire Catania, per il quale le zone a traffico limitato sono «una concreta proposta di cambiamento che intercetta tutte e tre le esigenze: limitare la pressione veicolare privata, abbattere i livelli di inquinamento e rendere più efficiente il servizio di trasporto pubblico urbano», destinando tutti i 30 milioni di ricavi lordi (e 28 netti) delle Ztl all’Amat per un piano di investimenti sulla mobilità sostenibile.

Insomma nessun dietrofront anche se la strada della delibera in Consiglio comunale si annuncia tutta in salita. Spetterà a Sala delle Lapidi l’ultima parola anche sulle tariffe. «Riteniamo 120 euro una cifra sia esosa» dice il forzista Tantillo. Il capogruppo di Idv, Filippo Occhipinti, si spinge oltre: «Per questa amministrazione i cittadini sono un bancomat, utile solo a tenere in piede le partecipate. Chi tiene i cordoni della borsa, ancora una volta, fa quello che vuole sulla pelle dei cittadini che, oltre ad aspettare all’infinito gli autobus, dovranno anche subire l’ennesimo salasso». L’assessore respinge le accuse. «È la somma minima – dice -, a conti fatti si tratta di 35 centesimi al giorno. Se si abbassasse ancora la soglia non sarebbe un deterrente all’uso dell’auto privata – spiega -. A Roma, ad esempio, ogni cittadino deve sborsare 2mila euro l’anno per accedere alle Ztl». Anzi per Catania le zone a traffico limitato sono «una forma di sostegno al reddito» dei cittadini meno abbienti, di «coloro i quali non possono permettersi un’auto e che potranno contare su un servizio pubblico più efficiente, proprio grazie agli introiti delle Ztl trasferiti ad Amat».

Ma dal nuovo contratto di servizio della partecipata, atteso da 10 anni e che ora dovrà ottenere il via libera del Consiglio comunale, passa anche l’affidamento all’azienda di via Roccazzo della gestione del tram che dovrebbe entrare in funzione entro l’anno. Un passaggio niente affatto scontato. Perché più di uno a Sala delle Lapidi pensa che il servizio andrebbe affidato tramite un bando di gara. «Se qualcuno ritiene che bisogna privatizzare il servizio pubblico a Palermo e licenziare alcuni dei 1.500 dipendenti di Amat lo dica chiaramente – aggiunge l’assessore -. Si tratta di una posizione che non condivido e che non risponde neppure alla politica di questa amministrazione, che ha investito sul rilancio del servizio pubblico locale e sulla tutela dei livelli occupazionali».

La partita è aperta e il traguardo disseminato di ostacoli, ma Catania è «fiducioso». Alla critiche l’amministrazione Orlando d’altra parte è abituata. «La resistenza al cambiamento culturale è normale – conclude Catania -. Tanti denigratori delle aree pedonali si sono ricreduti e alla lunga ci hanno dato ragione. Perché i fatti sono argomenti molto testardi». 


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