Il risanamento dell'area avrebbe dovuto prendere avvio con i finanziamenti dei Patti per Catania e per il Sud. Ma è ancora tutto in una fase di stallo. La scorsa settimana c'è stata una riunione interlocutoria fra la prefetta e i rappresentanti di Confindustria, Irsap e Comune di Catania che si occupano, a vario titolo, degli interventi
Zona industriale, 11 milioni di euro non ancora spesi Cinque progetti di riqualificazione e nessun cantiere
La
zona industriale di Catania versa in condizioni di criticità fra degrado e abbandono. E non sembrano esserci passi avanti concreti nella direzione del processo di risanamento che avrebbe dovuto prendere avvio grazie ai famosi Patti territoriali. All’inizio di novembre tutti i problemi sono finiti sul tavolo della prefetta di Catania, Silvana Riccio, che ha incontrato Confindustria, il Comune e l’Irsap (Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive): l’incontro, però, si è rivelato esclusivamente interlocutorio. E le aziende hanno fretta. In ballo ci sono interventi per circa 11 milioni di euro inseriti alla voce Riqualificazione strutturale per la sicurezza globale dell’area di Pantano D’Arci rimasti per ora solo sulla carta. Si tratta di cinque progetti diversi: i primi quattro rientrano nel Patto per lo sviluppo della città di Catania, mentre l’ultimo nel Patto per il Sud.
In particolare si tratta del centro servizi destinato alla caserma dei carabinieri per un importo complessivo di 1.249.685,20 euro; della riqualificazione della rete idrica potabile, industriale per una somma totale che ammonta a 4.159.833,72 euro; della riqualificazione degli impianti di pubblica illuminazione per la cifra di 1.745.796,91 euro; degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico per un totale di 1.500.000,00 euro; e, infine, degli interventi sulla rete viaria previsti per 2.303.716,80 euro. Durante lo scorso mese di giugno, un accordo ha definito i compiti di ciascuna delle parti in causa: l’Irsap si occupa della parte più operativa che riguarda la nomina del Rup (responsabile unico del procedimento) – individuato nella persona dell’ingegnere Daniele Tricomi -, la redazione dei progetti (eccetto che per la caserma dei Carabinieri area logistica), e della direzione dei lavori. Mentre il Comune di Catania in quanto stazione appaltante di committenza e beneficiario del finanziamento dei fondi per il Patto di Catania cura le procedure di gara per l’attuazione degli interventi finanziati.
Ma la cabina di regia, che avrebbe dovuto svolgere funzioni di monitoraggio sullo stato di avanzamento delle opere, non si riunisce da luglio e, allo stato dei fatti, la situazione delle opere è in una fase di stallo. Nello specifico, il progetto relativo alla rete idrica che risulta essere ancora in fase di aggiornamento, prevede il rifacimento delle condotte idriche della rete potabile e industriale dei Blocchi Pantano e Pezza Grande, oltre che nuovi nodi di collegamento con le utenze e interventi di manutenzione straordinaria delle fonti idriche. Il progetto di riqualificazione degli impianti di pubblica illuminazione, aggiornato dall’Irsap secondo le nuove direttive del codice degli appalti e trasmesso al Comune di Catania lo scorso maggio, anche a seguito dei recenti furti e atti vandalici, prevede la manutenzione straordinaria di tutti i pali dell’illuminazione, l’installazione di nuovi pali dove necessario, la sostituzione di tutti i corpi illuminanti con apparecchiature a tecnologia led.
È ancora in alto mare, invece, l’aggiudicazione della
gara d’appalto indetta dal Comune di Catania per la realizzazione della caserma dei carabinieri da adibire ad area operativa. Il progetto prevede la ristrutturazione dell’edificio del centro culturale Aldo Moro con una diversa distribuzione interna degli ambienti. Inoltre, fra gli interventi già finanziati ci sono il rifacimento degli impianti idrici, sanitari, elettrici e di climatizzazione, l’installazione di un sistema di videosorveglianza, la realizzazione di un percorso pedonale recintato e videosorvegliato e un’area parcheggio esterna al perimetro della caserma per i visitatori. La verifica della documentazione amministrativa delle aziende che si sono candidate per realizzare tutto questo è ancora in corso. Il termine per la presentazione delle offerte era il 19 settembre.
Per il progetto che si prefigge l’obiettivo di realizzare le opere di riqualificazione della rete viaria dei Blocchi Giancata, Pezza Grande, Palma 1, Palma 2, Passo Martino, Torre Allegra e Buttaceto manca ancora l’approvazione amministrativa e la successiva gara d’appalto. I lavori interessano le strade (pulizia delle carreggiate, rifacimento del manto stradale, interventi di bonifica del sottofondo, sistemazione dei marciapiedi, rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale), le aree a verde (potatura, rimozione del materiale di risulta…) e i canali (tra i quali lo Jungetto, nel tratto compreso fra la strada provinciale 69 e la strada statale 144).
Mentre gli imprenditori continuano a lanciare
grida di allarme e a segnalare i disagi con cui sono costretti a fare i conti quotidianamente. Intanto il 7 novembre è arrivata la notizia di nuovi fondi destinati all’Irsap per interventi sulle aree industriali erogati dall’assessorato regionale Attività produttive. Dei 250mila euro da distribuire fra gli undici distretti industriali, a quello di Catania è toccata la fetta più grande: 54mila euro. Che per essere usati non devono passare da Palazzo degli elefanti e che, promettono dall’Irsap, dovrebbero essere usati in tempi brevi. Forse, una piccola boccata di ossigeno.