Zen, Matteo Renzi visita l’istituto Giovanni Falcone «Se non si riparte da scuola, l’Italia è senza futuro»

«Abbiamo bisogno che l’attenzione non venga distolta dai nostri alunni che si meritano qualsiasi sacrificio. Dobbiamo ridare ai ragazzi la possibilità di sognare, indicandogli la via d’uscita. Loro hanno bisogno di essere abbracciati, costantemente». Questo l’accorato appello che oggi pomeriggio la dirigente dell’istituto Giovanni Falcone allo Zen, Daniela Lo Verde, ha rivolto al segretario del Pd Matteo Renzi, oggi a Palemo. Una visita non casuale quella dell’ex premier perché la scuola, che si trova in un quartiere difficile, in passato è stata oggetto di numerosi atti vandalici. L’ultimo caso in estate, con il danneggiamento del busto marmoreo del giudice posto all’interno della struttura. Il segretario del Pd ha incontrato la preside, e l’occasione è stata propizia per discutere le criticità dell’istituto, ma anche per ascoltare i tanti progetti di legalità e di inclusione che coinvolgono i ragazzi disagiati del quartiere. 

Tra questi, quello di doposcuola dell’associazione Bayty Baytik con la collaborazione dei carabinieri della stazione dello Zen guidata dal maresciallo Davide De Novellis che diventano maestri di scuola e di legalità.«Abbiamo bisogno di tantissime cose – ha proseguito la dirigente -, le palestre e le aule necessitano di  manutenzione e l’impianto di videosorveglianza ancora non funziona, nonostante le tante promesse ricevute in passato. Mi aspetto che anche in futuro si continui a mantenere alto l’interesse verso i miei alunni: è fondamentale. Questi ragazzi meritano tutte le nostre attenzioni e non deve verificarsi necessariamente qualcosa di negativo per giustificare la presenza delle istituzioni che in queste realtà è necessaria costantemente: il loro sostegno appoggio sono per noi fondamentali». 

Dal canto suo, l’ex premier ha ribadito l’impegno del precedente governo nel settore della ricerca e istruzione, riconoscendo come fondamentale il ruolo dell’educazione per contrastare la criminalità, a cominciare dai banchi di scuola. «La battaglia per la legalità si vince contrastando la povertà educativa. Occorre partire da questo luogo e dai simboli di questo luogo – ha detto rivolto ai docenti e studenti presenti – Vorrei ringraziarvi perché quando qualcuno ha pensato di vandalizzare il busto di Giovanni Falcone avete avuto subito la forza di reagire, e anche chi via vi aiutato, dalle forze dell’ordine agli studenti che si sono occupati materialmente del ripristino del busto. Siamo venuti qui perché se non si riparte dalla scuola l’Italia non avrà futuro».

Infine, rivolgendosi a uno studente, Salvatore, che ha scritto una lettera chiedendo i motivi della visita di Renzi e dicendosi stanco di vedere questo quartiere abbandonato e il desiderio di avere una scuola migliore, ha aggiunto: «Oggi non faccio promesse, ma prendo un impegno, ecco perché Salvatore ti ascolterò: passerò la lettera al sindaco, per la parte che gli compete, ma anche all’edilizia scolastica. E, al di là del colore politico del prossimo governo, nella prossima legislatura metteremo la scuola non al centro semplicemente del dibattito politico, ma al centro del villaggio. Significa che la scuola deve esser il posto più bello, vivo, e fisicamente centrale nella discussione e nella vita di un territorio. E dirlo allo Zen ha un valore doppio». 


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