Il day-after la vittoria interna per 3-2 ottenuta dai ducali contro i rosanero è surriscaldato dal «botta e risposta» tra il patron del club di viale del Fante e la società emiliana. All'imprenditore friulano non è andata giù la direzione dell'arbitro Marinelli: «Abbiamo subìto una porcheria, qualcuno indaghi». Il club gialloblù si difende
Zamparini dopo il ko col Parma: «Questo non è più calcio» La replica dei ducali: «Parole inaccettabili dal presidente»
Parma-Palermo non è ancora finita. Calato il sipario sulla gara del Tardini vinta dai ducali per 3-2 nel recupero della ventinovesima giornata è iniziata un’altra partita. Giocata sul campo della dialettica. Avversari Zamparini e il club ducale, protagonisti nella giornata di oggi di un botta e risposta che ha reso ancora più caldo il clima di un match caratterizzato da diversi episodi controversi. Contestati apertamente dalla società di viale del Fante. Il patron rosanero non ha digerito la direzione dell’arbitro Marinelli e lo ha detto senza peli sulla lingua nel corso di un’intervista rilasciata al sito ufficiale: «Era una partita che temevo molto proprio per quello che è accaduto. Che temevo per l’arbitraggio – ha esordito – succede sempre con il Parma e con Tedino. Ciò che è avvenuto l’anno scorso nella gara Pordenone-Parma, playoff per andare in serie B (il riferimento è alle lamentele del Pordenone di Tedino nei confronti dell’arbitro Pillitteri di Palermo in occasione della semifinale persa ai rigori contro la formazione di D’Aversa, ndr), è lo stesso film della partita di ieri. Un errore è un errore ma quando gli errori diventano due, tre e ai danni della stessa squadra, in questo caso il Palermo, è necessario che qualcuno della Procura federale indaghi». Le parole dell’imprenditore friulano trasudano rabbia, delusione ed amarezza: «Sono nel calcio da trentacinque anni e posso dire che ieri abbiamo subìto una porcheria. La distanza dal Frosinone secondo in classifica è rimasta di un solo punto? Speriamo che ci lascino giocare a calcio e non ci condizionino come avvenuto ieri. Sono molto preoccupato quando vedo una squadra che viene aiutata come è stato fatto al Parma ieri sera. Questo non è più calcio».
Le frasi pronunciate da Zamparini non sono passate inosservate e non hanno lasciato indifferente la dirigenza del club emiliano. Che si è voluta difendere attraverso un comunicato diffuso sul sito ufficiale: «La società Parma Calcio 1913, ascoltate le gravissime e inequivocabili dichiarazioni del patron Maurizio Zamparini, riportate questa mattina sul sito ufficiale dell’U.S. Città di Palermo, desidera puntualizzare quanto segue: dal giorno della ripartenza in Serie D, la nostra società ha scelto di rimanere totalmente estranea al gioco delle polemiche, delle dichiarazioni o dei commenti sull’operato degli arbitri. Lo ha fatto e continuerà a farlo per rispetto verso tutte le componenti in gioco e per dare un piccolo contributo per un mondo del calcio migliore. Dispiace davvero che questo atteggiamento, invece di essere apprezzato e tutelato, da tre anni venga al contrario sistematicamente utilizzato in maniera strumentale da chi nel mondo del calcio continua a gridare allo scandalo e a insinuare complotti, creando tensioni, pregiudizi e falsità. Per questo, nonostante la linea che questa società si è data, è impensabile rimanere in silenzio di fronte alle dichiarazioni odierne. Alludere a presunti complotti è molto triste e decisamente grave. Ed è anche dimostrazione di scarsa memoria, ripensando alla gara d’andata e al gol annullato a Gagliolo allo scadere. Quella rete avrebbe regalato tre punti fondamentali alla nostra squadra ma, in quella circostanza, il Parma non si è permesso di commentare in alcun modo l’episodio».
La società gialloblù allarga il fronte della difesa a 360 gradi: «È altresì curioso che il patron del Palermo menzioni una gara della scorsa stagione, la semifinale playoff di Lega Pro, che non riguarda la sua società e che presumibilmente gli è stata dipinta in modo parziale da chi probabilmente non vuole accettare il verdetto del campo. Non è nostra intenzione andare a rispolverare l’intero incontro (ci sono chiare immagini a disposizione di tutti) ma gli episodi di Parma-Pordenone sono paradigmatici per capire come a volte certe esternazioni, se ripetute, possano distorcere la realtà storica, creando leggende urbane a cui, dopo quasi un anno di insinuazioni calunniose, il Parma non può più prestarsi in silenzio». La lente di ingrandimento torna poi sull’attualità: «Sia prima che dopo la partita di ieri sera tutti i nostri tesserati hanno sottolineato il valore tecnico assoluto del Palermo, ribadito dallo stesso Zamparini durante la settimana che ha preceduto la gara. Il campo ha però dato un responso diverso dalle attese: non accettarlo e attaccarsi ad allusioni e accuse di questo tipo è inaccettabile. Per questi motivi il Parma Calcio 1913 non ha più intenzione di sopportare il peso di parole irresponsabili e chiede agli organi competenti di prendere tempestivi provvedimenti a tutela dell’immagine della nostra società, nel rispetto dei nostri tifosi e di questo sport».