Anche se dovuto all'alta percentuale di astenuti, considerati favorevoli, è un sì a larga maggioranza, intorno al 90 per cento, quello dato al concordato preventivo dai rappresentanti legali di passeggeri, ex dipendenti e fornitori della low cost. Se tutto verrà confermato dall'udienza di omologazione, attesa per fine anno, ai creditori toccherà il 5 per cento delle somme vantate, e il 47 per Stato e dipendenti. L'approvazione del piano è arrivata grazie «a un'importante provvista di milioni euro da parte di Antonino Pulvirenti, a garanzia», precisa l'avvocato Gaetano Franchina
Wind Jet, annunciato il sì al concordato I legali: «Nuove garanzie da Pulvirenti»
«Su 133 milioni di valore dei votanti, solo 15 milioni hanno detto no. Hanno riconosciuto gli sforzi dell’azienda con una percentuale altissima». L’avvocato Gaetano Franchina, curatore della procedura di concordato della Wind Jet, annuncia in conferenza stampa dalla sede di Torre del Grifo del Calcio Catania l’accordo raggiunto con i creditori. Passeggeri, ex dipendenti e fornitori della low cost hanno avuto tempo per votare fino a giovedì 17 ottobre. Dopo i voti contrari e le astensioni dello scorso 27 settembre, in realtà, il successo annunciato dall’avvocato è dovuto al mantenimento dell’alta percentuale di astenuti, che corrisponde a voto favorevole per il concordato. Questo risultato scongiura l’ipotesi del fallimento della compagnia e darà il via a una procedura che, con la cifra rateata in 5 anni, «dovrebbe portare al pagamento del 5 per cento del debito verso tutti i creditori chirografari, compresi i dipendenti, ai quali andrà anche un ulteriore 47 per cento in quanto creditori privilegiati», precisa il legale.
Un cambio di orientamento dovuto, secondo Franchina, a un’«importante provvista di milioni di euro di terzi, cioé di Antonino Pulvirenti, a garanzia», che si aggiungono a quelle, giudicate non sufficienti dal commissario giudiziale Mario Libertini, legate alla Finaria, la holding che sta a capo di tutte le società del presidente del Catania calcio, compresa la stessa squadra di calcio e il collegato centro sportivo. Franchina, comunque, non canta vittoria. «Manca ancora l’udienza di omologazione in tribunale, dove si verificheranno tutte le maggioranze. Da quel momento, che si spera sarà entro l’anno, il concordato sarà definitivo», conclude il legale.
Presente in conferenza stampa anche l’avvocato Gianluigi Ascenzi, al quale è affidata la controversia con Alitalia. «Abbiamo lasciato a disposizione dei creditori tutte le cause attive. Questo significa che tutti i risarcimenti andranno a vantaggio dei creditori, primi su tutti i dipendenti», spiega Ascenzi. E tra queste cause attive, la più importante è certamente quella con Alitalia, con una richiesta di risarcimento del valore di 190 milioni di euro, aumentata dagli iniziali 162. «La cifra è data da una perizia sul valore della Wind Jet, approvata anche da Alitalia prima del mancato accordo», continua Ascenzi, che prevede che «la sentenza in primo grado di giudizio arriverà prima di cinque anni». A questa cifra, se ne aggiungerebbero altre, «derivanti da altre cause attive, con cifre inferiori», conclude Ascenzi.
Commenta negativamente l’annuncio fatto dai legali di Pulvirenti la Confconsumatori per cui «ha vinto il partito delle revocatorie». «L’approvazione della proposta di concordato – dichiara l’associazione in una nota – dimostra come abbia vinto il partito di tutti coloro, banche ed imprese titolari dei maggiori crediti, che temevano che dalla mancata approvazione del piano si sarebbe arrivati alla dichiarazione di fallimento. In questo caso – spiega Confconsumatori – tutti i pagamenti ricevuti da parte di Wind Jet nell’anno precedente la dichiarazione di fallimento, sarebbero stati oggetto di azione revocatoria con la conseguente restituzione delle relative somme alla curatela. Evidentemente questi soggetti, temendo di dover fare i conti con le azioni revocatorie, che sarebbero state proposte nei loro confronti, hanno fatto di tutto per evitare che ciò accadesse. E, quindi – si legge ancora nella nota – per salvare se stesse dalla restituzione delle predette somme, hanno salvato Wind Jet. Non si può spiegare in altro modo l’accettazione di un piano che prevede il pagamento del solo 5 per cento». «Anche per noi la strada del fallimento era quella da scongiurare – dichiara l’avvocato Carmelo Calì, responsabile nazionale Turismo e Trasporti di Confconsumatori ma ciò doveva avvenire attraverso una nuova proposta di piano che prevedesse risarcimenti congrui per i passeggeri. Ma l’incomprensibile non voto ha portato ad una approvazione che non abbiamo accettato sin dall’inizio».