In appena quindici minuti di lavoro più di dieci i sacchetti riempiti di cicche di sigarette, pacchi di noccioline, piatti e bicchieri di plastica e resti di cemento. C’è persino qualche cellulare datato recuperato tra i grandi massi neri di San Giovanni Li Cuti. A riempire i sacchi un gruppo di bambini del corpo nazionale dei giovani esploratori ed esploratrici italiani – gruppo scout Catania 1 di Santa Maria della Guardia, accompagnati dai volontari di Legambiente, che hanno organizzato l’evento di ieri pomeriggio per sostenere gli sforzi e il lavoro svolto fino a qualche giorno fa dal signor Antonio Arrigo. L’abitante della zona, dopo aver rimesso a nuovo la spiaggia, ha deciso di gettare la spugna. Raggiunto telefonicamente dal gruppo di Legambiente ha fatto sapere di essere scoraggiato e di non volersi più occupare del luogo. Colpa dei troppi incivili che invadono la spiaggia anche durante le ore notturne, abbandonando bottiglie e rifiuti di ogni genere, vanificando ogni tentativo di mantenere la pulizia.
«Sono contenta di questo evento perché rappresenta la volontà di tanti cittadini di diventare parte attiva nella comunità, non solo evitando di sporcare, ma anche raccogliendo la bottiglia, la cicca o il fazzoletto lasciati da altri», dice a MeridioNews Viola Sorbello, presidente di Legambiente, che garantisce come l’opera di sensibilizzazione dei volontari andrà avanti in questa e in altre spiagge, perché «crediamo davvero che la situazione possa migliorare ma purtroppo siamo rimasti molto male perché sappiamo che il borgo è una ztl ma non c’era nessun vigile urbano al varco e i bambini sono dovuti scendere subito in spiaggia, perché passavano le macchine».
«La lezione principale che abbiamo imparato è di non inquinare e di lasciare più pulito di come troviamo», afferma allegramente Gaia, 11 anni, che insieme ai compagni scout ha partecipato alla lezione di Legambiente. «Ci hanno spiegato quanto tempo impiegano i vari materiali per smaltirsi e ci siamo preparati per questo pomeriggio di raccolta realizzando dei cartelloni da esporre in spiaggia». «È una bella esperienza per noi, fanno eco la lupetta Laura, 10 anni e l’esploratrice Alessia, 11 anni. Insegniamo alla gente che è cattivo buttare la spazzatura e distribuiamo posaceneri da spiaggia».
«Abbiamo colto l’invito a questa giornata perché tra i nostri obiettivi c’è l’impegno civile, spiega Salvo Ranno, presidente della sezione di Catania degli scout laici. E quale migliore occasione per mostrare il nostro supporto al signor Arrigo e al suo atteggiamento positivo nei confronti tutta la comunità locale?». «I ragazzini – continua – devono capire che l’esempio corretto è questo ed è giusto dedicare un po’ di tempo alla salvaguardia dell’ambiente anche durante le vacanze». «Sono qui perché l’anno scorso è stato fatto un bel lavoro per rendere questa spiaggia pulita e ospitale – commenta Mario -volontario di Legambiente insieme a Nadia e Giovanni. Quest’anno si ripropone lo stesso problema e stiamo cercando di dimostrare che c’è anche un’altra Catania, che vuole ristabilire ordine e pulizia». In questi eventi si tenta di coinvolgere anche i ragazzi stranieri. Come Ewelina, studentessa Erasmus proveniente dalla Polonia che tra poco rientrerà a casa. «Non mi piace com’è adesso questo posto – osserva mentre contribuisce alla pulizia -. È sporco, mentre in Polonia siamo educati che dobbiamo proteggere l’ambiente e voglio fare qualcosa per migliorarlo».
Alla pulizia partecipa anche Maria Carmela, che ha appreso dell’appuntamento dai social. «Vengo spesso a fare il bagno qua ed è sporchissimo. Mi sembra giusto che un’associazione ambientalista si interessi e nonostante il caldo ho deciso di partecipare in prima persona. Molti mi dicono che toccherebbe al Comune e pensano sia inutile, ma così non si va da nessuna parte». Presente anche Filippo Giacona, cittadino che da 35 anni si occupa di curare il borgo. «Ho creato la passerella per scendere in spiaggia, ho sistemato la doccia e innaffio continuamente le piante», afferma Giacona, che in cambio chiede la presenza di un vigile sulla battigia e un controllo sugli scarichi di ristoranti e case private.
«Quando abbiamo sentito che il signor Arrigo gettava la spugna abbiamo capito che dovevamo intervenire per la salvaguardia di un bene comune», sottolinea il consigliere Davide Ruffino, membro di Legambiente. Che aggiunge: «Nonostante il borgo di San Giovanni Li Cuti sia una zona a traffico limitato all’ingresso non abbiamo trovato vigili o operatori Sostare. Anzi, le transenne erano state buttate a terra e sono state raccolte da un semplice cittadino. Abbiamo chiamato i vigili urbani perché è una grande delusione per noi vedere auto e motorini che passano a velocità dove ci sono bambini».
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