Vivibilità: due classifiche, Sicilia sempre in fondo Ragusa è la migliore, Trapani è ultima in Italia

Due classifiche diverse, un unico sostanziale giudizio. Le valutazioni sulla qualità della vita relegano, ancora una volta, la Sicilia in fondo alla graduatoria nazionale. La concomitante pubblicazione da parte dei quotidiani Il Sole 24 ore e Italia Oggi dei rispettivi studi sulla vivibilità fa emergere dati in alcuni casi in apparente contrasto tra loro, ma funzionali a descrivere una situazione generale che vede l’Isola indietro rispetto a buona parte delle altre regioni italiane. Per capirlo basta riflettere sul fatto che la provincia messa meglioRagusa – è superata nel migliore dei casi da 79 province su un totale di 110. Questo per Il Sole 24 ore, perché per Italia Oggi il verdetto è ancora più duro, con l’area iblea che scende alla posizione 85 (-1 rispetto al 2016). Sul secondo giornale, i dati sono nel complesso più impietosi e mettono Trapani in ultima posizione. La testata diretta da Pierluigi Magnaschi si è basata su una ricerca fatta dall’Università La Sapienza di Roma e da Cattolica Assicurazioni, mentre interna al quotidiano è l’elaborazione dello studio prodotto dalla testata diretta da Guido Gentili.

La classifica de Il Sole 24 Ore
La fotografia dei livelli di vivibilità divulgata dal quotidiano di via Monte Rosa si basa su sei aree tematiche – ricchezza e consumi, lavoro e innovazione, ambiente e servizi, demografia e società, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero – a loro volta create partendo dall’analisi di 42 indicatori. Presi nel complesso, Ragusa risulta la provincia più vivibile, con un 80esimo posto e un miglioramento di due posizioni rispetto all’anno scorso. Segue Enna, che rimane stabile all’84esimo posto. La classifica prosegue con Siracusa (88), che fa un balzo di dieci posizioni, e Messina (89), che invece ne perde una. Alla posizione 92 (+8) si trova Caltanissetta, che precede di due posti Catania (94, +1) e di quattro Agrigento (96, -6). Un gradino più in basso sta Palermo (97), che riesce comunque a scalare due posizioni, mentre Trapani è il fanalino di coda alla posizione 99 e con un crollo di otto posti rispetto al 2016.  

Scendendo nel dettaglio, le graduatorie offrono spesso ordini diversi. Per esempio, per quanto riguarda il dato sulla ricchezza – dove vengono presi in considerazione le cifre riguardanti il Pil pro capite, le pensioni, i canoni di locazione, i protesti, i depositi ma anche gli acquisti on line – in testa c’è Caltanissetta (87), seguita da Ragusa (95), Enna (99), Trapani (100), Siracusa (101), Catania (103), Agrigento (104), Messina (105) e Palermo (106). Piccole differenze che non fanno venire meno la considerazione sulla sostanziale povertà della Sicilia. Passando alla voce Lavoro e innovazione, il quotidiano sintetizza le valutazioni riguardanti i tassi di occupazione, disoccupazione giovanile, numero di impieghi per depositi e di imprese, esportazioni e gap retributivo: al primo posto c’è Siracusa (52), che stacca Caltanissetta (77), Ragusa (76), Catania (83), Messina (86), Trapani (90), e ancora più giù Palermo (97), Agrigento (99) ed Enna (102). 

La spesa in farmaci, il tasso di emigrazione ospedaliera, il consumo di suolo, le spese sociali dei Comuni per minori, anziani e poveri, il numero di sportelli Atm e Pos, più i dati riguardanti la banda larga, formano gli indici da cui viene ricavata la classifica Ambiente e servizi. In vetta tra i capoluoghi siciliani c’è Enna, con un onorevole 21esimo posto complessivo. La seconda piazza è occupata da Palermo (43), mentre la terza da Catania (49). Quarta e al 59esimo posto, Agrigento. Più giù le altre: Trapani (65), Caltanissetta (75), Siracusa (78), Ragusa (79) e Messina (94). Per parlare di giustizia e sicurezza, sono state prese in considerazione le cifre riguardanti il numero di cause aperte e la loro durata, gli scippi, i furti, le rapine e le frodi informatiche; anche se a incidere è inevitabilmente anche la differente propensione dei singoli territori a sporgere denuncia: al primo posto c’è Enna (15), seguono Agrigento (34) e Ragusa (39). Messina è quarta, occupando il 54esimo posto totale. Nella seconda metà della graduatoria si trovano invece Caltanissetta (57), Trapani (59), Siracusa (88), Palermo (94). Ultima Catania, a cui spetta la 104esima posizione complessiva

Tratta di natalità, vecchiaia, densità abitativa, scolarizzazione e numero di cittadinanze acquisite dai cittadini stranieri la voce Demografia e società. Le posizioni occupate dalle province dell’Isola sono comprese tra la 76 di Catania e la 104 di Caltanissetta. Ultima dimensione analizzata da Il Sole 24 Ore è quella concernente la cultura e il tempo libero. In questo caso gli indici riguardano il numero di cinema, librerie, bar, spettacoli, ma anche il turismo proveniente dall’estero e il numero di onlus: a offrire di più è la provincia messinese (57), che sta poco sopra Ragusa (60) e Catania (64). Quarta Palermo, al 73esimo posto, mentre la quinta piazza è occupata da Siracusa (89). Trapani e Caltanissetta stanno alle posizioni 92 e 95, mentre nella top ten assoluta in negativo troviamo Agrigento (102) ed Enna (106).

La classifica di Italia Oggi
La graduatoria amplia il numero delle dimensioni analizzate a nove, raddoppiando gli indicatori di base rispetto a Il Sole 24 ore. Come già detto, il giudizio sulle principali città siciliane è più duro. Così, se Ragusa cala al 85esimo posto (nel 2016 era 84esima), Enna sta all’86esimo, salendo di sei posti. Terzo gradito del podio isolano per Caltanissetta (93), che stando ai dati diffusi dal quotidiano fa un balzo in avanti di 12 posti. Miglioramento simile a quello registrato da Agrigento, che in un anno passa dalla posizione 107 alla 97. Il resto delle province popolano, invece, le ultime dieci posizioni nazionali: Messina (100, -3), Catania (103, -10), Siracusa (105, +4), Palermo (106, -2), mentre la maglia nera nazionale spetta, come già detto, alla provincia di Trapani, che perde rispetto all’anno scorso quattro posizioni.

Osservando i singoli indici, spiccano alcuni dati. Per esempio, la provincia di Agrigento – storicamente alle prese con i pesanti problemi collegati alla rete idrica – risulta la seconda in assoluto, dopo Arezzo, per consumo di acqua pro capite (Caltanissetta è quinta). Prima piazza, invece, per Catania nella classifica riguardante le rapine nelle banche e negli uffici postali, e per Siracusa alla voce estorsioni (anche in questo caso va tenuto conto della decisione delle vittime di denunciare il pizzo). A soffrire meno la mancanza di lavoro tra le province siciliane è Catania, che rimane comunque 89esima in Italia e perde nove posti rispetto al 2016. Dopo si trovano Ragusa (91, +2), Enna (92, +6), Caltanissetta (97, +6). Poi Trapani, che perde ben undici posti e arrivan al 98esimo. Oltre la centesima piazza ci sono Messina (101, +4), Siracusa (106, +2), Agrigento (107, +2). Chiude Palermo che, rispetto 2016, perde una posizione passando dalla quartultima alla terzultima.


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