Per anni avrebbero imposto ai commercianti locali l'acquisto di cassette e materiale prodotti nelle aziende di loro proprietà. Agenti della squadra mobile di Ragusa, in collaborazione con i colleghi di Catania, hanno fermato Giacomo, Giovanni e Michael Consalvo, ritenuti vicini al clan Dominante. Guarda le foto e il video
Vittoria, smantellato racket degli imballaggi al mercato Arrestati padre e due figli considerati vicini alla Stidda
Per anni, assieme ai figli, avrebbe imposto ai commercianti del polo ortofrutticolo di Vittoria l’acquisto delle cassette e del materiale per imballaggio da lui prodotti, facendo leva anche sul presunto legame con il clan della Stidda Dominante. Agenti della squadra mobile di Ragusa, in collaborazione con i colleghi di Catania, hanno arrestato Giacomo (60 anni), Giovanni (35) e Michael Consalvo (26 anni), rispettivamente padre e figli, tutti originari del Comune ibleo. L’operazione, denominata Box, è scattata questa notte.
Le indagini della polizia prendono il via oltre due anni fa e grazie alle intercettazioni telefoniche vengono ricostruite le modalità con le quali i Consalvo avrebbero mantenuto il monopolio nella vendita dei materiali di imballaggio di frutta e verdura di passaggio nel mercato di Vittoria. Un guadagno stimato dalla polizia in svariati migliaia di euro al mese.
Per i commercianti locali sarebbe stato impossibile rivolgersi fuori dai confini del Comune. «Ca sulu io pozzu aviri i casci», esclama Giacomo Consalvo ignaro di essere ascoltato dalle forze dell’ordine. Da un’intercettazione emerge il richiamo dell’uomo nei confronti di un concorrente, ritenuto colpevole di aver applicato un prezzo più basso. «Qua noi la cassa la vendiamo a 75 euro perché i ruffiani non li facciamo a nessuno». «Io non ti voglio togliere i clienti, voglio solo lavorare», prova a difendersi l’interlocutore.
I rigidi vincoli di controllo del mercato non avrebbero tenuto conto nemmeno del legame familiare. «Durante le indagini è emerso che l’avidità di uno dei figli e dello stesso padre, li faceva dividere in affari», si legge nella nota diffusa dalla questura di Ragusa. «Tanto che il padre è arrivato a minacciare di morte il figlio più volte, se quest’ultimo avesse venduto cassette a Vittoria, in quanto solo lui poteva farlo, altrimenti “gli avrebbe sparato in testa”». In un altro colloquio intercettato dalle forze dell’ordine Giacomo Consalvo si sarebbe vantato di aver fatto affari anche con Totò Riina.
Nel corso delle perquisizioni effettuate nelle ville dei tre arrestati sono stati trovati titoli e contanti per quasi 450mila euro, tra i quali molti assegni firmati in bianco.