Ieri un 43enne indiano si sarebbe avvicinato in maniera amichevole, afferrando la piccola e scappando. Ma è stato fermato dal padre della piccola e dopo è stato individuato dai carabinieri. «La famiglia è stata molto rispettosa delle regole e della civile convivenza», sottolinea il comandante
Vittoria, accusato di rapire bimba di 5 anni in spiaggia Arrestato senza fissa dimora, si indaga sul movente
Un uomo è stato arrestato per aver tentato di rapire una bambina di cinque anni sulla spiaggia di Scoglitti, frazione di Vittoria, in pieno giorno. Ieri pomeriggio la famiglia della piccola, in compagnia di altri amici, stava lasciando la spiaggia, quando sarebbe stata avvicinata da un uomo che avrebbe salutato in maniera amichevole i presenti. Secondo quanto raccontato dai testimoni, improvvisamente ha afferrato la bambina ed è scappato. La fuga però sarbbe durata non più di 50 metri, perché sarebbe stato raggiunto e fermato dal padre della bambina. La piccola è tornata tra le braccia dei genitori, mentre l’uomo ha fatto perdere le sue tracce.
Poco dopo però è stato individuato dai carabinieri – nel frattempo avvisati dagli altri bagnanti – ed è stato arrestato. Si tratta di Ram Lubhaya, un senza fissa dimora di 43 anni di nazionalità indiana e con precedenti per reati contro il patrimonio. I militari stanno accertando se è in possesso di un regolare permesso di soggiorno.
I carabinieri hanno raccolto diverse testimonianze, non solo quelle dei genitori e dei famigliari presenti, ma anche di altri bagnanti che si sono resi conto di quanto succedeva a causa delle urla dei parenti della piccola. «L’uomo non ha saputo dare spiegazioni del suo gesto», spiega il capitano della compagnia di Vittoria, Daniele Plebani, che sottolinea come i genitori si siano comportati in maniera adeguata. «È una famiglia molto rispettosa delle regole e della civile convivenza che, una volta recuperata la bambina, non ha ecceduto cercando vendetta», sottolinea.
Ram Lubhaya è stato prima condotto nella caserma di via Plebiscito e poi trasferito nel carcere di Ragusa su disposizione del pubblico ministero Giulia Bisello. Deve rispondere di sequestro di persona aggravato. Le indagini continuano per provare a capire il movente del gesto.