Una seduta fiume di oltre sette ore ha rappresentato l'inizio dei lavori del consiglio comunale, per aggiornare un testo vecchio 45 anni. Critica l'opposizione, che in più circostanze ha abbandonato l'Aula, denunciando gli «atti di forza della maggioranza». Approvati 19 articoli su 54. Seduta rinviata al 9 agosto
Vittoria, nuovo regolamento mercato ortofrutticolo Moscato: «Doveroso dopo indagini su infiltrazioni»
Il primo, e fin qui unico, regolamento del mercato ortofrutticolo di Vittoria risale a 45 anni fa. Finalmente è iniziata, in consiglio comunale, la discussione sul nuovo testo. Negli anni, a riguardo si sono incrociati il dibattito e la propaganda, e l’argomento è stato anche al centro della campagna elettorale conclusa un mese fa. Durante quest’ultima, il nuovo sindaco Giovanni Moscato aveva promesso l’approvazione dell’atto nei primi cento giorni di governo. «La città non può aspettare», ha detto in aula il primo cittadino. E il testo è stato presentato a sala Carfì durante la terza seduta del consiglio – la prima dopo l’insediamento e la nomine delle commissioni – durata più di sette ore.
Il regolamento al vaglio del consiglio non è opera recente, ma è stato presentato già un anno e mezzo fa. Della stesura si è occupato Cosimo Costa, comandante della polizia municipale, che ha sede proprio all’interno del mercato ortofrutticolo. Nominato sei anni fa con la fiducia dell’ex sindaco Nicosia, è lui che ha presentato in aula i 54 articoli, che rappresentano il punto di partenza del dibattito consiliare. Lo stesso testo, circa un mese prima delle elezioni, era stato portato in consiglio, ma senza essere discusso, se non per criticarne il tempismo.
La seduta è iniziata alle 7. Dopo le prime battute interlocutorie, erano presenti tutti i 24 membri del consesso. Per quasi due ore, con una sana partecipazione di pubblico, si è discusso sul metodo da adottare; poi, finalmente, è iniziata la dialettica tra maggioranza e opposizione sul testo, con emendamenti e diatribe che hanno riguardato anche il titolo del regolamento, modificato con l’introduzione della definizione di mercato «alla produzione», oltre che «all’ingrosso».
La maggioranza si è presentata compatta, votando sempre all’unanimità. E ha sempre premuto sull’acceleratore: rari e brevi sono stati gli interventi di presentazione degli emendamenti. Dal canto suo, l’opposizione è intervenuta nelle modifiche del testo, senza però riuscire mai a essere incisiva. L’ormai unico rappresentante della lista Spiga (che appoggiava lo sconfitto Francesco Aiello, che sul mercato e sul regolamento aveva innalzato barricate) si è dileguato dopo un’ora. Gli altri componenti, nel corso della seduta, hanno lasciato i propri seggi momentaneamente o definitivamente, fino al quasi completo svuotamento della metà dell’Aula, proponendo sparuti emendamenti e riuscendo a ottenere esigue variazioni.
Il primo articolo è quello che ha subito la modifica più consistente, con l’aggiunta dell’obbiettivo di «tutelare e promuovere le produzioni locali tipiche siciliane e, in particolar modo, quelle vittoriesi». Inoltre, è stato consentito il conferimento a «produttori d’altre parti d’Italia, con riferimento a tipologie merceologiche diverse rispetto a quelle prodotte in Sicilia». Un provvedimento che mira a «rafforzare la competitività del mercato ortofrutticolo senza creare competizione tra le merci locali», ha dichiarato il presidente del consiglio comunale Andrea Nicosia.
Proprio durante la discussione iniziale, alcuni agricoltori presenti in aula – parte del gruppo Movimento degli agricoltori – hanno abbandonato tumultuosamente, inveendo contro misure che decreterebbero «la morte dei produttori». Soddisfatto, invece, dell’accorgimento adottato Giorgio Stracquadanio, responsabile organizzativo della Cna, secondo cui «la proposta delle organizzazioni è stata accolta, con beneficio del comparto».
Durante il dibattito, sia il M5S, che Nuove Idee e Pd (che costituiscono gruppo unico), hanno rivolto decine di appelli affinché la discussione venisse rinviata, invocando l’esigenza di incontri con le associazioni di categoria, tempo per approfondimenti, stanchezza. Le richieste sono state bocciate ripetutamente dalla maggioranza, che le ha giudicate come «ostruzionistiche». Il capogruppo della lista di maggioranza Selamilacambi, Vinciguerra ha sostenuto l’esigenza di «cambiare un regolamento vecchio quarant’anni, e di presentarsi in aula preparati e motivati». Mentre l’opposizione ha replicato definendo quella della maggioranza «una ingiustificata prova di forza».
Il momento più caldo è arrivato quando si è discusso l’articolo 12, che definisce la mercuriale, ovvero lo strumento di elaborazione e comunicazione dei prezzi medi delle contrattazioni. All’ennesimo rifiuto di rinvio, la giovane consigliera del Pd, Mascolino, scura in volto, ha momentaneamente lasciato l’aula per protesta. I tre consiglieri del M5S sono andati via, mentre Argentino si appellava «alla necessaria lucidità» mancante in quel momento della discussione. È rimasto seduto invece Fabio Nicosia, fratello dell’ex sindaco, di Nuove Idee, che ha definito la maggioranza una «truppa rispondente al segnale del capo». In privato però, Nicosia si mostrava soddisfatto per l’approvazione del «nostro regolamento», prodotto dalla precedente amministrazione. Con l’approvazione dei primi 19 articoli su 54, il consiglio comunale ha deciso di rinviare la seduta al 9 agosto. Quando sarà il momento per discutere dei temi più importanti, come le figure operanti all’interno del mercato ortofrutticolo di Vittoria.
A margine della seduta, il sindaco ha ribadito l’urgenza di produrre immediatamente il regolamento. «Per dare un segnale, dopo un’indagine pesantissima che ha coinvolto l’intera città, e un mercato ortofrutticolo su cui stanno puntati da anni gli occhi della Direzione Investigativa Antimafia», ha detto Moscato. Sono numerose, infatti, le inchieste che hanno coinvolto il mercato ortofrutticolo di Vittoria. Sull’intera filiera agroalimentare – di cui il mercato è il centro nevralgico – è pesante l’infiltrazione della criminalità organizzata. Il regolamento, organizzato secondo disposizioni di legge precise e stringenti, potrebbe risultare utile ad arginare le illegalità nel settore più importante dell’economia ipparina.