Nel giardino mancano l'illuminazione e il cancello di un ingresso. Nodi ai quali si aggiungono problemi all'irrigazione e al sistema di videosorveglianza, sacchi pieni di materiale edile intorno al chiosco e sporcizia. «Il decoro inciderebbe pure sugli incassi dei negozi», dice Domenico Ferraguto di Ccn via Etnea
Villa Bellini, area abbandonata e al buio da mesi «I cittadini camminano con le torce dei cellulari»
«La situazione sta degenerando, ormai da alcuni mesi, in diversi punti della
villa Bellini e nemmeno l’ingresso del giardino è al 100 per cento». La denuncia è del commerciante Domenico Ferraguto del Centro commerciale naturale via Etnea. Le aree critiche, segnalate dall’imprenditore, sono l’ingresso principale, il viale degli uomini illustri, il vialetto degli oroscopi e il chiosco della musica sulla parte più alta. «La pavimentazione del chiosco è saltata, la struttura è circondata da due mesi da alcuni sacchi pieni di materiale edile e la vasca dei cigni si è trasformata in un gigantesco posacenere», continua Ferraguto. Che aggiunge: «C’è anche qualche problema al sistema di irrigazione del prato perché il calendario, aggiornato quotidianamente sul verde, spesso è secco». Ai nodi evidenziati si aggiungono problemi ai sistemi di videosorveglianza, la mancanza del cancello su via Etnea – sostituito da due transenne – e l’assenza di illuminazione nelle ore notturne.
A denunciare «un inaccettabile e totale buio» nel giardino Bellini è la pagina Facebook Lungomare liberato. Che fa un paragone con l’illuminazione offerta nella via principale del capoluogo etneo dalle luminarie natalizie. «A Natale, il centro di Catania ha due facce: via Etnea è splendente grazie all’albero e alle luci in tema, ed è sempre piena di gente. Lo storico giardino, proprio lì accanto, è deserto ed è tenuto nell’oscurità, tra cantieri fermi e degrado», scrivono gli attivisti. Che continuano: «Ieri pomeriggio, i cittadini che erano dentro alla villa per camminare si facevano luce con le torce degli smartphone». «Più che nel giardino che affonda le sue radici nel ‘700 sembra di trovarsi dentro a un film dell’orrore», spiegano da Lungomare liberato. «L’importante è che poi il sindaco Enzo Bianco faccia distribuire per la città il giornalino con le oltre 300 cose fatte quest’anno per Catania», commenta Carmen, una cittadina. «Quando ci passo dopo le ore 18, mi vengono i brividi», aggiunge Selenia, una residente dell’area.
L’abbandono del bene voluto in origine dal principe Ignazio Biscari inciderebbe, oltre che sull’immagine della città, anche negli affari dei commercianti di via Etnea. «Il decoro e la pulizia della villa sono un elemento fondamentale per spostare i flussi turistici dai centri commerciali ai negozi del centro», dice Ferraguto. L’imprenditore di centro commerciale naturale via Etnea siede nel tavolo di concertazione tra l’amministrazione comunale e le associazioni cittadine La fabbrica del decoro, voluto e presieduto dall’assessore al Decoro urbano Salvo Di Salvo. L’esponente della giunta di Enzo Bianco, referente in materia, è stato contattato da MeridioNews ma è non risultato reperibile.