Viale Regione, tram, anello ferroviario, wi-fi Dal governo arrivano 331 milioni per Palermo

La missione a Roma del sindaco Leoluca Orlando è andata a segno. La delegazione palermitana, composta anche dal vicesindaco Emilio Arcuri e dal capo dell’area tecnica di Infrastrutture Mario Li Castri, porta a casa 331 milioni da investire entro il 2020 su infrastrutture, viabilità e digitale. Mancano ancora i 200 milioni per le altre tre linee del tram (Stazione Centrale-Notarbartolo, Mondello e Bonagia), già inserite nello schema di massima del nuovo piano regolatore. Ma da Palazzo delle Aquile assicurano in un comunicato ufficiale che «si è proceduto ad un esame approfondito e alla verifica di coerenza del piano di sviluppo della rete tranviaria, predisposto dal Comune e volto a prevedere ulteriori nuove linee di tram ed interventi infrastrutturali su viabilità interna e metropolitana».

Intanto, però, è arrivato un risultato importante. Già anticipato dall’intesa personale tra il sindaco Orlando e il ministro Graziano Delrio nel giorno dell’inaugurazione delle prime quattro linee del tram. In ballo c’erano le risorse del Pon Infrastrutture e del Patto per il Sud, nel cui ambito il premier Matteo Renzi siglerà uno specifico «Patto per Palermo». Orlando, Arcuri e Li Castri di mattina hanno incontrato il titolare di Infrastrutture e la struttura tecnica di missione presieduta dal professore Ennio Cascetta. Di pomeriggio, a Palazzo Chigi, raggiunti dall’assessore alle Attività Produttive Giovanna Marano, gli amministratori hanno visto il sottosegretario della Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, insieme alle strutture tecniche e dirigenziali della Presidenza del Consiglio e dei ministeri delle Infrastrutture e dell’Ambiente.

Una serie di tavoli tecnici per vagliare le proposte di Palazzo delle Aquile, che «sono state sostanzialmente ritenute congrue – spiega il comunicato -, all’interno di una previsione finanziaria di 331,9 milioni di euro sino al 2020, dei quali 61 milioni già nel biennio appena iniziato». «Il sottosegretario De Vincenti – si legge ancora -, esprimendo apprezzamento anche in questo caso per l’operato dell’amministrazione comunale, ha confermato la previsione di disponibilità delle risorse, in base ad un programma definitivo e dettagliato che l’amministrazione dovrà ora stilare, sulla base della confermata disponibilità finanziaria».

Ma cosa c’era nella lista presentata da piazza Pretoria? Intanto un’altra grande opera per il trasporto pubblico, che da sola vale 120 milioni: la chiusura dell’anello ferroviario. Quello in costruzione, infatti, è solo il primo tratto da Giachery al Politeama passando per il porto. L’ultimo pezzo, ancora da progettare, è quello che unirà piazza Castelnuovo alla Stazione Notarbartolo passando per una nuova fermata in via Malaspina e chiudendo così il circuito. Poi c’è un grosso progetto da 22 milioni per il Teatro Massimo con la possibile realizzazione di un museo. Ancora, i due nodi cruciali di viale Regione Siciliana: il completo rifacimento del ponte Corleone (sì, proprio quello famoso per il limite di 30 km/h) e lo svincolo Perpignano. Fra gli interventi sulla mobilità c’è anche il potenziamento del bike e del car sharing.

L’altra grossa fetta di finanziamenti finirà sulla riqualificazione e sulla messa in sicurezza del territorio: mitigazione del rischio idrogeologico, strade nuove o da rifare, rinascita di alcuni spazi urbani, edilizia scolastica. E poi il digital divide: si punterà sul wi-fi pubblico, sul potenziamento dei sistemi di comunicazione e coordinamento della Polizia Municipale e di trasmissione dati dell’amministrazione comunale, sulle attività culturali per le famiglie e sulle attività sociali per i giovani, sullo sviluppo di un sistema di comunicazione e informazione turistica e sulla creazione di un laboratorio partecipato per l’autoimprenditorialità sostenibile.


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