Viale Doria, il progetto di un sovrappasso fra 3 anni Al vaglio intanto l’idea dei passaggi pedonali rialzati

È la sera del 24 luglio quando sul viale Andrea Doria, in corrispondenza del polo universitario, il 25enne Danilo Di Majo sta attraversando la strada sulle strisce pedonali e viene colpito in pieno da un’automobile che non ha rispettato il rosso al semaforo. L’automobilista non si ferma per prestargli soccorso. Lo studente di Medicina, originario di Enna, muore dopo cinque giorni trascorsi in coma, il 29 luglio, all’ospedale Cannizzaro, a causa del violento trauma cranico riportato nell’impatto. Una tragedia che fin da subito entra nel dibattito pubblico, con gli amici e i colleghi di Danilo che chiedono a gran voce un intervento delle istituzioni per migliorare le condizioni di sicurezza di quell’attraversamento pedonale, utilizzato ogni giorno da centinaia di ragazzi. L’assessore alla Viabilità Rosario D’Agata assicura a più riprese che l’amministrazione comunale prenderà provvedimenti «in tempi celeri». La petizione lanciata pochi giorni dopo su change.org dagli studenti di Medicina ha raggiunto oggi quota 8765 firme. Ma quell’attraversamento non è cambiato in nulla, o quasi. L’unico elemento di novità è stata l’istituzione, da parte del Comune, di un’area di sosta per il posizionamento di un autovelox mobile. Una soluzione tampone mentre la politica, come emerge da un verbale del 21 dicembre della commissione consiliare Lavori pubblici, sta ancora vagliando una rosa di ipotesi definitive. E c’è un dato: per la scelta risolutiva, ovvero la costruzione di un cavalcavia, bisognerà attendere almeno tre anni

Quattro giorni prima di Natale, la quinta commissione si riunisce per affrontare la faccenda. Alla seduta viene invitato l’ingegnere Corrado Persico, direttore del settore Lavori pubblici, insieme a Giulia Filippello e Regina Denaro, promotrici della petizione. In apertura, il presidente Niccolò Notarbartolo mostra ai presenti alcune immagini riguardanti un progetto dell’architetto padovano Enzo Siviero, un esperto nella costruzione di ponti, che il Comune ha commissionato (e pagato) diversi anni fa. Prevede la costruzione di due sovrappassi pedonali collegati alle facoltà di Medicina e Ingegneria, per altro attrezzati anche per i disabili. Un’opera stupenda, se fosse realizzabile. Ma non lo è. Manca la copertura finanziaria: palazzo degli Elefanti non può assumersi il costo di circa tre milioni. Così sarà necessario individuare delle alternative. 

Un’idea di lungo termine c’è. La introduce Persico: l’occasione è rappresentata dal parcheggio scambiatore di viale Fleming, la cui costruzione è stata finanziata con 30 milioni di euro dai Fondi europei di sviluppo regionale (Fesr). Il progetto, che in questo momento è sottoposto alle modifiche dei tecnici, dovrebbe essere pronto tra un mese. Tra le altre cose, prevede un camminamento (con pendenza massima all’otto per cento, come le rampe per i disabili) con sovrappasso sul viale Doria. Ma i tempi di realizzazione si preannunciano piuttosto lunghi: bando di gara, aggiudicazione e tempi di realizzazione (tra i 18 e i 24 mesi) porteranno via non meno di tre anni

Tra le soluzioni tampone, un spazio della discussione viene dedicato all’ipotesi dei passaggi pedonali rialzati, già sperimentati in altre zone della città. Dinnanzi alla convinta posizione favorevole dei colleghi Ersilia Saverino e Seby Anastasi, Notarbartolo fa mettere a verbale che la commissione spingerà in questa direzione, sebbene l’ex democratico sospetti che potrebbe creare problemi per il passaggio dei mezzi di soccorso. Notarbartolo, prima di chiudere la seduta, aggiunge del resto che saranno vagliate anche altre possibilità: bande sonore, segnaletica orizzontale e verticale, autovelox fissi, semafori lampeggianti. La commissione si riunirà di nuovo a febbraio per riprendere il dibattito e testare l’avanzamento degli interventi. A quel punto, dalla morte di Danilo Di Majo saranno trascorsi più di sei mesi


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La messa in sicurezza dell'attraversamento in corrispondenza del polo universitario è tornata d'attualità dopo la morte dello studente Danilo Di Majo, travolto da un'auto a luglio mentre percorreva le strisce pedonali. Cinque mesi dopo non è cambiato nulla, o quasi, e la politica studia le possibili soluzioni

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