Viale del Fante, l’ex centro stampa di Italia ’90 ora è un deposito «Sarebbe un perfetto campo di basket, in città non ce ne sono»

La capitale della cultura ma non dello sport, e certamente non del basket. Palermo resta senza campi di pallacanestro, che prende sempre più piede in Italia ma nel capoluogo siciliano resta un gioco per pochi ostinati. Pesa poi, specie in estate, il fatto che in città non esiste un campo di pallacanestro all’aperto, gratuito e messo a disposizione dal Comune. «C’è una grande necessità di questo sport in città, devo dire che onestamente a me sembrava meno rilevante fino a pochi giorni fa» dice il consigliere comunale di Sinistra Comune, Marcello Susinno. Che ieri ha inoltrato una lettera alla giunta Orlando.

Sollecitando la trasformazione di un impianto comunale, usato come deposito, che «può essere utilizzato come impianto di basket e rappresentare un fiore all’occhiello aggregativo per il quartiere». Si tratta del cosiddetto pallone di viale del Fante, nato come centro stampa per i mondiali di calcio del 1990. E che poi nel corso degli anni ha avuto svariati utilizzi: sede di uffici comunali – tra cui la toponomastica, il catasto e il censimento -, perfino sede di una mostra sui dinosauri e adesso deposito di materiale inutilizzato e documenti di poca rilevanza. «Una destinazione, quella attuale, che lascia non poco perplessi – dice Susinno – Per il resto solo annunci. Eppure potrebbe rappresentare uno spazio importante per potervi giocare a basket in quel contesto di strutture a vocazione sportiva che caratterizzano viale del Fante. Un qualcosa in aggiunta all’unico impianto pubblico di basket disponibile in città, quello del PalaMangano. Ed ecco perché è utile avere chiarimenti in ordine alla sua utilizzazione e alla sua possibile valorizzazione di uno spazio che si presterebbe già di fatto a poter diventare un campetto. Basterebbero pochissimi adeguamenti».

Gli appassionati della palla a spicchi fino a questo momento hanno come interiorizzato un destino nomade e senza casa. A partire da coloro che vogliono fare quattro tiri senza impegno, o i dilettanti che vorrebbero allenarsi in maniera più continuata. Ad esempio, allo Stadio delle Palme si è creata la consuetudine che chiunque arrivi possa fare due tiri a canestro, ma in realtà il campetto è gestito da una serie di associazioni che in ogni caso potrebbero avocare a sé il diritto di far giocare esclusivamente i propri associati. E inoltre, a causa della scarsa manutenzione, l’asfalto presenta pure qualche buca. A dicembre del 2016 è stato poi inaugurato il Parco della Salute, dedicato a Livia Morello e gestito dalla onlus VivoSano: solo che il campo da basket ha i canestri a misura di bambini (quindi più bassi dei regolamentari 3metri e 05 cm) e sta in mezzo, in ogni caso, al campo da calcetto; così che spesso gli appassionati di pallacanestro devono contendere il campo ai ben più numerosi appassionati di calcio, giocando sull’erba sintetica invece che sull’asfalto come tradizione da street basket vorrebbe.

Il rammarico è che la città è piena di spazi all’aperto dove si potrebbero realizzare playground e più in generale strutture sportive. La giunta continua a voler puntare sulla realizzazione di queste opere all’interno delle ville pubbliche che esistono a Palermo, che è poi la direzione chiesta dalle varie federazioni. Il problema è che molte delle ville pubbliche sono anche riconosciute come beni storici e culturali, e dunque hanno bisogno dei necessari permessi da parte di Soprintendenza e assessorati. Resta dunque la buona volontà di chiese e scuole. Ma sempre più i dirigenti scolastici si mostrano restii ad aprire le palestre, temendo eventuali responsabilità personali nel caso di infortuni.

Lo sanno bene. ad esempio. i giocatori di Ballarò Vipers, la squadra nata l’anno scorso (anche) per sollecitare la giunta Orlando a creare appositi spazi nel centro storico, dove resta impossibile giocare a basket (se non accettando le condizioni del Parco della Salute). I giocatori, iscritti al torneo Uisp Lega Pallacanestro Palermo, per la stagione 2017/2018 hanno dovuto giocare sempre in trasferta o da ospiti. «Il Comune di Firenze investe 55mila euro per realizzare sette campetti, in una città dove già ce n’è un numero discreto. Qui a Palermo stiamo provando con tutte le forze a costruirne almeno uno in centro storico – scrivono in un post del 12 luglio i Vipers – Ci eravamo quasi riusciti, in un posto da sogno, salvo poi apprendere che nel luogo che avevamo individuato (in collaborazione con le istituzioni, eh) era già stato approvato un precedente progetto. Uno di quei progetti fantastici dove probabilmente un soggetto realizzerà un utile su chi, invece, di quello spazio dovrebbe fruirne gratuitamente. I Vipers, avrebbero voluto consegnarlo al basket, per tutti, gratuitamente. Non retrocediamo però, ci riproveremo a breve».  E il loro caso non è neanche l’unico: l’Eagles Basketarrivata a contendersi la promozione in Serie B (poi sfumata ai playoff) quest’anno ha dovuto trasferirsi a Bagheria, al palazzetto dello sport Dalla Chiesa. 

Andrea Turco

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