Grazie alle acque naturalmente calde, in molti punti, è possibile fare il bagno anche in autunno. Questo è solo uno dei tratti che stupiscono di una terra che è più vicina al continente africano di quanto non lo sia all'Italia. Guarda le foto
Viaggio nelle isole minori, fascino esotico di Pantelleria Le saune naturali ammirando i tramonti del Nordafrica
L’isola tutta vento, questo il significato del nome di Pantelleria, isola dal fascino esotico e lontano, più vicina all’Africa che all’Italia. La più grande e occidentale delle isole siciliane è un vero e proprio paradiso di mare e di terra che ogni anno richiama migliaia di visitatori. Pantelleria si trova a 110 chilometri a largo della costa meridionale siciliana, nella provincia di Trapani, e a sessantacinque dalla costa Africana.
I suggestivi tramonti color fuoco che si possono ammirare dalla cima di Montagna Grande, il punto più alto dell’isola, su Capo Bon, lembo di terra tunisina che punta in direzione della Sicilia, danno un’idea del suo fascino remoto. I contorni aspri, neri e selvaggi delle frastagliate scogliere vulcaniche celano un rigoglioso cuore verde con tratti di meravigliosi e lussureggianti panorami. Tutto intorno, i tradizionali giardini panteschi, recinzioni di muretti a secco in pietra lavica a pianta circolare, riparano gli alberi di agrumi dal vento sferzante che soffia sull’isola. A puntellare il paesaggio, sparpagliate tra il verde e le rocce, si scorgono i dammusi, le tipiche case bianche dalla storia secolare che si distinguono per la semplicità della loro costruzione. Gli ampi tetti a cupola ricordano quando, non troppo tempo fa, si raccoglieva l’acqua piovana per usi domestici; i muri spessi, invece, sono tuttora la migliore soluzione per isolare le abitazioni sia dal caldo che dal freddo.
La natura vulcanica dell’isola si percepisce in ogni scorcio e in ogni dettaglio del suo paesaggio: le numerose colate, i depositi stratificati e multicolori ma soprattutto le sorgenti calde di vapore acqueo (dai quaranta ai cento gradi centigradi) legate a fenomeni di vulcanismo secondario, testimoniano un’attività dell’isola non troppo remota (l’ultima eruzione risale alla fine dell’Ottocento). Per chi volesse approfittare delle numerose saune naturali presenti in tutta l’isola può recarsi a Cala Gadir, nei pressi del piccolo porticciolo, dove si trovano delle vasche scavate nella roccia con acqua termale dolce ottima per curare artrosi, reumatismi, sinusiti e problemi alle vie respiratorie; oppure può andare alla Favare, getti di vapore acqueo che fuoriescono da fessure nella roccia e che possono raggiungere anche i cento gradi. Cala Nikà, a sud dell’isola, è invece una piccola insenatura da cui sgorga acqua termale salmastra e nelle cui vicinanze si possono trovare depositi di zolfo e incrostazioni di allume. Poi è possibile trascorrere un po’ di tempo presso la Grotta di Sataria, utilizzata fin dall’epoca romana o, ancora, alla Grotta di Sibà. Tutti questi luoghi, immersi in cornici incredibilmente suggestive, permettono di provare l’esperienza di una spa all’aperto con panorama assicurato. Altra oasi di benessere e di relax è uno dei luoghi simbolo dell’isola: lo Specchio di Venere, un piccolo lago naturale di origine vulcanica, a nord dell’isola, dove l’acqua ha un caratteristico e magnifico colore acquamarina. Famoso per i suoi fanghi termali dalle proprietà benefiche dove è possibile immergersi, il lago è anche un’ottima postazione per gli amanti del silenzio e del birdwatching: tra le varie specie di uccelli che è possibile osservare, anche i fenicotteri rosa.
Chi cerca comode e lunghe spiagge sabbiose resterà molto deluso da Pantelleria ma gli amanti degli scogli che amano vivere il mare nella maniera più selvaggia, avranno l’imbarazzo della scelta: la costa, modellata nel tempo dalle colate laviche, è infatti ricca di insenature, calette, grotte e promontori che si riflettono su specchi d’acqua trasparente e piscine naturali con acqua cristallina da cui si intravede il fondale scuro della roccia vulcanica colorato da una vivace fauna sottomarina. Un luogo tranquillo seppur molto conosciuto è il Laghetto delle Ondine, tra Punta Spadillo e Cala Cinque Denti. Si tratta di una suggestiva vasca naturale di acqua salata dal colore verde smeraldo creata nella roccia lavica e alimentata dalle onde del mare durante le mareggiate. Data la poca profondità del laghetto e i poco frequenti scambi con il mare, qui è possibile fare il bagno anche in autunno o in primavera poiché l’acqua non è mai troppo fredda. Ideale per le famiglie con bambini invece è Punta Gattara che consente di lasciare l’auto in un comodo parcheggio e scendere fino alla caletta tramite un facile sentiero; una comoda gradinata in cemento, poi, permette un sicuro accesso al mare. Cala Cottone, invece, essendo molto poco frequentata, è un’insenatura di ciottoli ideale per chi cerca relax e tranquillità. Un’altra delle località più conosciute è certamente il celebre Arco dell’Elefante, un vero e proprio monumento naturale di roccia lavica che si tuffa in mare e che si caratterizza per la sua forma simile a una proboscide. L’arco separa le due cale di Tramontana e Levante, due tratti di costa molto frequentati per via della facile accessibilità da terra.
Merita senz’altro una visita il Faraglione di Tracino, uno dei luoghi davvero unici dell’isola: un faraglione alto trentacinque metri i cui fondali sono in grado di regalare alcuni tra i paesaggi sommersi più belli di tutta l’isola. Altro imperdibile luogo dove concedersi un bagno è senza dubbio la Balata dei Turchi, così chiamata per via di una piattaforma di pietra lavica (balata) che degrada dolcemente verso il mare e, probabilmente, utilizzata verso la seconda metà del 1700, come scalo naturale dei pirati (chiamati tradizionalmente in siciliano turchi). La meravigliosa baia, situata all’estremo sud dell’isola, è incastonata tra imponenti falesie a strapiombo sul mare tra le cui rocce è possibile leggere la geologia dell’isola ed è raggiungibile soltanto attraverso una strada particolarmente dissestata che mette a dura prova i copertoni delle mitiche mehari, le auto modello spiaggina che è possibile affittare dappertutto sull’isola.
Pantelleria offre numerosissime località abbastanza accessibili via terra ma, come sempre accade per le isole, è solo via mare che si può toccare con mano la vera bellezza del litorale costellata da gioielli naturalistici uno più bello dell’altro come Cala Cinque Denti, i Faraglioni del Formaggio e le grotte di Macasinazzi. L’isola è anche luogo ideale per chi cerca lunghe passeggiate immersi nella natura: soprattutto all’interno del Parco Naturale Montagna Grande, numerosi vecchi sentieri portano alla scoperta di una eccezionale biodiversità tra boschi di lecci, pini marittimi, oltre seicento specie di piante e insoliti e colorati uccelli esotici che, caso unico in tutta Europa, nidificano proprio qui: la Cinciarella Algerina e il Beccamoschino.
Infine non si può lasciare Pantelleria senza aver gustato i tipici prodotti dell’isola, tra cui merita senz’altro il cous cous pantesco di pesce, i capperi I.G.P., i ravioli amari, il bacio pantesco, uno sfizioso dolce fatto da pasta fritta croccante e un ripieno di ricotta, la pasta con l’ammogghio, un pesto tradizionale dell’isola, e soprattutto i famosissimi vini, esportati in tutto il mondo, tra cui spicca il vero simbolo dell’isola: il Passito di Pantelleria, vino dolce da dessert ricavato esclusivamente dall’uva di Zibibbo coltivata con metodi di essiccazione naturale.
(Foto di Luca Milazzo)