Prosegue la polemica su un locale affittato a 80mila euro l'anno dal Comune, avviata da una interrogazione del consigliere del Partito democratico Notarbartolo. A criticarlo, dopo l'assessore Girlando e la società locataria Imeservice, sono la collega di maggioranza e la deputata regionale, anche lei del Pd come il sindaco Enzo Bianco
Via Manzoni, fuoco amico sul consigliere Notarbartolo Critiche dalla collega Mastrandrea e da Concetta Raia
«Giuseppe Berretta e Niccolò Notarbartolo continuano ad attaccare pretestuosamente l’amministrazione di Enzo Bianco sul tema delle locazioni». Ad affermarlo, in relazione ai locali presi in affitto ad 80mila euro l’anno dal Comune di Catania in via Manzoni, è la consigliera Maria Ausilia Mastrandrea, componente di Con Bianco per Catania, il maggior gruppo della maggioranza che in consiglio comunale sostiene Bianco. Dichiarazioni che arrivano dopo il sopralluogo, evidentemente indigesto all’amministrazione, effettuato stamani da Notarbartolo, associazioni e consiglieri di circoscrizione.
La tesi di Mastrandrea è sposata anche dalla deputata regionale Concetta Raia, del Partito democratico: «Una parte della maggioranza di governo di questa città si comporta come una frangia d’opposizione pregiudiziale e incattivita. Non c’è nulla di conducente o costruttivo al dialogo e a una politica di rinnovamento, perché non è con i blitz, peraltro inutili, che si cerca il confronto». Secondo Mastrandrea il tema viene posto «proprio nel momento in cui la giunta le ha sensibilmente ridotte, di 1 milione e 400mila euro nel 2014 come ha spiegato chiaramente l’assessore Giuseppe Girlando. Forse avrebbero preferito che il Comune non risparmiasse». Quanto fatto dal collega di partito Notarbartolo, che ha prodotto una interrogazione all’amministrazione sul tema di un affitto caro per un locale «in pessimo stato», per Raia «risponde a schemi populisti che risultano goffi tentativi disdicevoli, miopi e pretestuosi al solo scopo di gettare discredito sul lavoro di un’amministrazione che, fra tante difficoltà, sta tentando di fare uscire Catania dal degrado che altri hanno lasciato».
Ma se Raia nella sua nota non cita mai i nomi degli autori della polemica, Mastrandrea prende di mira non solo il consigliere del Partito democratico, secondo gruppo di maggioranza, che ha lanciato il tema del costo eccessivo dell’affitto, ma anche il deputato ed ex sottosegratario alla Giustizia. Berretta era già stato chiamato in causa nella vicenda dalla stessa società locataria Imeservice, che in risposta alla denuncia ha indicato l’ex sottosegratario alla Giustizia come il vero autore dell’iniziativa attuata dal consigliere.
«Ci sarebbe da chiedere a Berretta – prosegue Mastrandrea – come mai questo suo impegno, da sottosegretario alla Giustizia, non si sia notato quando si trattava di eliminare lo scandalo del contratto di locazione stipulato dal Comune per dei locali inadeguati e in parte sotterranei per il tribunale del Lavoro di via Guardia della Carvana: un canone da ben 800mila euro all’anno, che sarebbero stati sufficienti ad acquistarli. Non si è notata nemmeno, quando era consigliere comunale, per l’altro enorme contratto da 900mila euro dell’immobile al Faro Biscari, stipulato dalle passate Amministrazioni».
Per Mastrandrea dunque «quella di Berretta e Notarbartolo è una personale crociata, che di politico non ha nulla, contro l’amministrazione Bianco. Una battaglia che non solo non interessa ai cittadini, ma li disorienta. E soprattutto non serve certo a risolvere i problemi autentici della città. Chi invece vuole fare demagogia per problemi personali, tende a collocarsi fuori maggioranza e lontano dagli interessi della città», conclude l’esponente di Con Bianco per Catania.