Hanno provato a montare una tenda in piazza Duomo, ma sono arrivate immediatamente le forze dell’ordine a fargliela togliere. Sono i manifestanti che questa mattina si sono riuniti davanti a Palazzo degli elefanti, dove è in corso un consiglio comunale straordinario sull’emergenza casa. Ai residenti di via Furnari 31, sgomberati martedì mattina per «motivi di pubblica incolumità», si sono aggiunti gli inquilini di via Calatabiano 49, che il 7 novembre 2015 hanno occupato la palazzina disabitata. Due emergenze abitative nel quartiere Borgo, vicine l’una all’altra. E non solo geograficamente.
Due camionette della polizia presidiano la manifestazione degli inquilini. Assieme a loro, esponenti di Catania bene comune e del comitato Casa x tutti, che da sempre chiedono al Comune di Catania di fronteggiare l’allarme casa in modo diverso che con i 250 euro di bonus, concessi per pagare un affitto con regolare contratto. Una cifra che è stata proposta ai 22 nuclei familiari di via Furnari che, nel frattempo, saranno ospitati in alcuni bed and breakfast in giro per la città. «Bisogna fermare gli sfratti per almeno tre mesi, in accordo con la prefettura, per non accrescere il disagio ma gestirlo», dicono dal comitato Casa x tutti. E aggiungono: «Si devono riqualificare i numerosi immobili abbandonati, mettendo in sinergia interventi comunali e la pratica dell’autorecupero».
Dello stesso avviso è Catania bene comune che, questa mattina, ha avanzato tre proposte a Palazzo degli elefanti e non solo. La prima riguarda la possibilità di confiscare gli appartamenti di proprietà pubblica che non vengono utilizzati. Un invito all’apertura va anche all’indirizzo della Curia, affinché apra all’emergenza abitativa gli immobili in suo possesso. La seconda proposta riguarda, invece, la gestione delle somme che il Comune riceve dall’Iacp: dovrebbero arrivare «circa dieci milioni di euro, vengano stanziati per gli alloggi popolari». L’ultima proposta, infine, è relativa al bonus casa: «Proponiamo che l’ufficio Casa del Comune crei un proprio elenco di immobili e proprietari disponibili immediatamente a regolari contratti di affitto, magari incentivati con sgravi fiscali – spiegano da Catania bene comune – In modo che non siano le persone senza casa a dover mendicare un contratto ma sia l’amministrazione a fornire, per almeno due anni, una soluzione abitativa con canone agevolato».
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