Via Crociferi pedonale? Più facile dirsi che a farsi I paletti appena installati sono già stati abbattuti

Non è bastato neppure il tempo di un comunicato stampa, che i paletti dissuasori di via Crociferila maltrattata perla del barocco catanese, erano già stati abbattuti da ignoti. E nel dare la notizia via social, l’assessore ai Lavori pubblici Enrico Trantino ha pure ironicamente rispolverato una citazione ora attribuita a Giolitti, ora a Mussolini: «Ecco perché ti convinci che non è difficile governare. È inutile». Solo due giorni fa il Comune di Catania aveva rilanciato sul tema pedonalizzazioni con l’avvio della «concreta» chiusura al traffico di vari pezzi di centro storico, compresi via Crociferi e piazza Dante.

Ma piazza Duomo non era già chiusa alle auto? Sì, ma il punto, a detta l’amministrazione, è che c’è proprio bisogno di rafforzarne le difese dall’assalto dei veicoli indisciplinati. E dunque stop alle sfilate di taxi e bus turistici, e divieto totale anche per il trasporto pubblico dalle 16 di ogni sabato fino a domenica e giorni festivi. Il Comune ha così rispolverato dissuasori, davanti a porta Uzeda e appunto in via Crociferi, e fioriere come quelle piazzate davanti la chiesa di San Nicolò l’Arena. «Per valorizzare il sagrato – sottolinea l’amministrazione – e anche l’ingresso del monastero dei Benedettini». 

Facile a dirsi, ma i risvolti del fare sono tutt’altra storia. Da una parte l’impulso anti-auto del sindaco Salvo Pogliese gli è fruttato addirittura l’impronosticabile endorsement  con tanto di maiuscole – del suo oppositore nonché predecessore Enzo Bianco. «Quando servono le critiche e i richiami li faccio, ma quando vengono fatte cose giuste, che condivido, lo dico!», ha scritto salomonicamente ex sindaco ricordando come via Crociferi assediata dalle auto «era diventata uno schifo!», prima di sentenziare: «BRAVO, Salvo Pogliese!!!».

Dall’altra c’è la solita città che, se non è refrattaria, di certo prende le regole poco sul serio. I paletti di via Crociferi, fra tutti gli interventi di questa fase, erano forse la misura più urgente vista l’indecente, quotidiana e ampiamente documentata trasformazione della strada-gioiello in una parcheggio. Circostanza ben chiara all’amministrazione. Che, come promette l’assessore Trantino, rimetterà in piedi i paletti lanciando un nuovo appello «alla condivisione del bene comune e della bellezza del civismo». Per evitare che ci si ritrovi ancora punto e accapo.


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