Via Capo Passero, la più grande piazza dell’hinterland Tre gruppi di trafficanti di droga nel market catanese

Un tratto di quaranta numeri civici, dall’89 al 129, in cui ogni giorno vengono movimentati migliaia di euro. Via Capo Passero, nel quartiere di San Giovanni Galermo, è la più grande piazza di spaccio dell’hinterland catanese. Lontana dal cuore di San Cristoforo, al polo opposto di Catania rispetto a Librino, più difficile da monitorare e, per questo, perfino più rilevante delle altre. Con una ulteriore peculiarità: a gestire la vendita delle sostanze stupefacenti, secondo gli investigatori, è il gruppo di Picanello della famiglia Santapaola-Ercolano. E non, come accade in quasi tutti gli altri centri dello spaccio cittadino, il clan dei Nizza. Certo, da qualche parte ancora reggono i Cursoti, in poche zone cocaina e marijuana sono appannaggio dei Cappello, ma nel resto della città, per i magistrati, sono i fratelli librinesi (capeggiati da Andrea) a contare le mazzette di soldi. Tranne che a Cape sparrow, il nome che la procura di Catania ha dato al blitz di oggi, nel corso del quale sono finite in manette 24 persone, con le accuse – a vario titolo – di associazione a delinquere finalizzata a traffico e spaccio di droga. Diciannove sono in carcere, cinque agli arresti domiciliari.

Da maggio a novembre 2017, le telecamere della squadra mobile hanno mostrato tre gruppi distinti gestire tratti di strada in modo autonomo. A capeggiare il primo, l’unico al quale viene contestata anche l’aggravante mafiosa, sarebbe Eugenio Minnella. Classe 1991, pregiudicato, talento emergente del settore anche in virtù di una parentela eccellente: è il genero di Marco Battaglia, classe 1969, «noto narcotrafficante», che lo scorso 5 giugno è stato condannato in primo grado a trent’anni di reclusione con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, con l’aggravante del ruolo direttivo, nonché quella della finalità mafiosa nel giro Santapaola-Ercolano. Il 28enne si sarebbe occupato della porzione di territorio del civico 129 di via Capo Passero. Assieme a lui ci sarebbero stati Andrea Corsaro, Concetto Aiello, Massimiliano Previte e Jonathan Spampinato. Oltre che Luana Battaglia, figlia di Marco, che avrebbe avuto mansioni di vedetta.

Il secondo gruppo farebbe capo, invece, ad Alessandro Tomaselli (classe 1976), pregiudicato e già agli arresti domiciliari. La sua squadra sarebbe stata composta da Alessandro Vecchio, Angelo Speranza e Francesco Finocchiaro: a loro il compito di organizzare i pusher tra i civici 89 e 129. Esclusa l’enclave tra i numeri 113 e 121 della stessa via Capo Passero: quel tratto sarebbe stato appannaggio del team di Giuseppe Bellia (classe 1995), pregiudicato e in carcere per altri motivi. Con lui si sarebbero mossi Emanuel Kevin Ferro, Damiano Sparacino e Carmelo Scalia.

Le immagini della polizia mostrano le vedette alternarsi sul territorio, passare da un gruppo all’altro con il compito di garantire un lavoro sereno a tutti. Chi, invece, era legato al suo capo-piazza si riconosceva dalla ricetrasmittente. Uno strumento utile per informare i pusher, alcuni dei quali avevano con sé le radioline, dell’arrivo delle forze dell’ordine per il controllo della zona. «È partito tutto con l’arresto di Simone Di Mauro», spiega il capo della squadra mobile Antonio Salvago. Di Mauro, tra le persone raggiunte anche oggi dall’ordinanza di custodia cautelare, era stato bloccato il 25 gennaio 2017 proprio in via Capo Passero: appena 19enne, era stato pizzicato con 39 dosi di marijuana, che aveva tentato di gettare via all’arrivo della polizia. Ne era nato un inseguimento, a cui era seguita una colluttazione, e lui era stato messo ai domiciliari. «Da quell’occasione in poi siamo riusciti ad aprirci un varco – continua Salvago – Abbiamo piazzato le telecamere, cosa non facile vista la morfologia del territorio, e siamo riusciti a riprendere i momenti del passaggio di stupefacenti».

Non solo marijuana, ma anche – e soprattutto – cocaina. Venduta a 40 euro al pippotto (0,3 grammi, o giù di lì). La polvere bianca arriva dalla Colombia in panetti da un chilo acquistati, all’origine, a poche decine di euro. Il cui costo lievita fino a diventare, per il prodotto ancora puro, di circa 40mila euro al chilo. Poi c’è il taglio, fino a tre volte, in qualche caso di più. Da un chilo se ne fanno tre, poi vengono preparate le dosi. La moltiplicazione porta a numeri da capogiro: ogni giovane spacciatore prende uno stipendio da cento euro al giorno, il resto va all’organizzazione criminale. «Questa è una delle attività che portiamo avanti per smantellare la famiglia di Cosa nostra a Catania – sostiene il procuratore capo Carmelo Zuccaro – Non è la più rilevante, ma è fondamentale tanto quanto il resto». Laddove per «il resto» si intende «recidere i contatti tra la mafia e il mondo politico-amministrativo». Tagliando su via Capo Passero, però, si tagliano gli incassi e si aumentano i costi: «I sequestri e gli arresti creano problemi di vario genere: non solo si perdono soldi e si causano rallentamenti all’approvvigionamento, ma si costringono le cosche a pagare gli stipendi di chi finisce dietro le sbarre». La soluzione del problema, però, è ancora lontana: «Finché ci saranno disagio sociale e mancanza di prospettive, la mafia troverà sempre la sua giovanissima manovalanza», chiosa il procuratore aggiunto Francesco Puleio.

Tutti i nomi degli arrestati

1. Concetto Aiello (classe 1970), pregiudicato, già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa;
2. Giuseppe Bellia (classe 1995), pregiudicato, già detenuto per altra causa;
3. Orazio Castagna (1993);
4. Andrea Corsaro (1989);
5. Simone Di Mauro (1998);
6. Emanuel Kevin Ferro (1997), pregiudicato, già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa;
7. Francesco Finocchiaro (1993), pregiudicato;
8. Claudio Natalizio Minnella (1966), pregiudicato;
9. Eugenio Minnella (1991), pregiudicato;
10. Salvatore Musumeci (1996), pregiudicato, già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa;
11. Massimiliano Previte (1994), pregiudicato;
12. Santo Sapuppo (1996);
13. Carmelo Scalia (1992), pregiudicato;
14. Jonathan Spampinato (1994), pregiudicato;
15. Damiano Sparacino (1991), pregiudicato;
16. Angelo Speranza (1997), pregiudicato;
17. Alessandro Tomaselli (1976), pregiudicato, già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa;
18. Francesco Tudisco (1980), pregiudicato;
19. Alessandro Vecchio (1988), pregiudicato, già detenuto per altra causa;
20. Vincenza Aiello (1981), agli arresti domiciliari;
21. Luana Battaglia (1999), agli arresti domiciliari;
22. Andrea Calabretta (1982), pregiudicato, agli arresti domiciliari;
23. Giovanni Castorina (1998), agli arresti domiciliari;
24. Pietro Alessio Raineri (1995), agli arresti domiciliari.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]