Vertice maggioranza: priorità riforma delle province Nessun riferimento alle dimissioni di Caleca

Una nota lunghissima al termine del vertice di maggioranza che non contiene neanche una parola sulla notizia principale emersa dall’incontro: le dimissioni dell’assessore all’Agricoltura Nino Caleca. L’incontro con i partiti alleati mira a rilanciare l’attività del governo, a partire dagli stessi temi di cui si discute da mesi: riforma dei liberi consorzi e delle città metropolitane, definita «la più alta priorità al momento», la programmazione 2014/2020 per l’uso delle risorse europee, lavoratori precari e legge sull’acqua pubblica. «Il lavoro che è stato svolto in questi due anni e mezzo ha consentito alla Sicilia di evitare un default certo e annunciato – si legge nella nota della presidenza della Regione – Oggi inizia una nuova fase, che deve consolidare le basi dello sviluppo attraverso decisioni che non possono essere più rinviate e che richiedono maggiore coesione tra le forze di governo e un confronto costruttivo con le forze di opposizione».

Primo tema sarà la riforma delle province, al momento incompiuta e metà del guado. Bisogna «salvaguardare i dipendenti, continuare la politica di decentramento amministrativo e valorizzare l’autonomia degli enti locali», scrive Rosario Crocetta. E, a proposito dei dipendenti della Regione, afferma che «la riorganizzazione delle società partecipate dovrà portare a un reinserimento dei lavoratori dentro organismi, enti produttivi che ne valorizzino le professionalità». Il governatore auspica che la programmazione sui fondi europei 2014/2020 «potrebbe essere approvata da Bruxelles nei prossimi due mesi, poiché la Sicilia ha presentato nei termini previsti e tra le prime regioni italiane, le linee di programmazione». Punti su cui puntare il sostegno alle imprese, le politiche di credito, la ricerca e l’innovazione tecnologica e le energie alternative. 

Crocetta annuncia un’accelerazione sulle «riforme già approvate dalla giunta e inviate all’Ars, tra le quali – sottolinea Crocetta – assume importanza estrema lo Sblocca Sicilia, che è uno strumento fondamentale per la vita delle aziende. La Sicilia  – continua – se vuole veramente svilupparsi deve dare maggiore ruolo all’iniziativa privata che non può essere bloccata dalle pastoie burocratiche. I privati vanno coinvolti sempre più anche in iniziative di project financing che possono contribuire ad attrarre risorse esterne a quelle della Sicilia». Generico il passaggio sulle infrastrutture: «La rete infrastrutturale va potenziata tenendo presente che il gap storico, secolare, necessita di ingenti risorse che la Regione non possiede. Su tali temi il governo intende avviare un confronto puntuale con Roma e Bruxelles, al fine di definire un piano dettagliato, pluriennale, di risorse finanziarie e interventi e tempi definiti».

All’incontro hanno partecipato per il Pd Fausto Raciti e Gaspare Gucciardi, per l’Udc Giovanni Pistorio e Girolamo Turano, per il Megafono Antonio Malafarina e Giovanni Di Giacinto, per il Pdr Giuseppe Picciolo e Cimino, per Sicilia democratica Lentini, per il Psi Oddo. «L’incontro si è svolto in un clima di sereno confronto, nel corso del quale sono stati analizzi i principali problemi della Sicilia», conclude Crocetta.


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