Elisa, 28 anni, è stata bloccata prima di volare verso Catania. Marco, invece, sarebbe dovuto partire il 24 dicembre ma è saltato tutto. Dietro queste disavventure c'è il nuovo ceppo del virus che in queste ore sta mettendo in fibrillazione tutta l'Europa
Variante Covid-19, parlano i siciliani bloccati in Inghilterra «Fermata mentre salivo in aereo». «Scalo? Impossibile»
VUI-202012/01. Si chiama così il nuovo ceppo del Covid-19 che sta mettendo in fibrillazione tutta Europa e che ha avuto come conseguenza il blocco dei collegamenti con la Gran Bretagna e l’Irlanda del Nord. La variante inglese del virus ha ancora molti lati oscuri ed è definita tecnicamente «under investigation». I virologi invitano a non cadere in facili allarmismi nonostante ci sia il timore, al momento fondato su modelli matematici, che il nuovo ceppo possa avere un’alta percentuale di trasmissibilità. Al momento 15 Paesi, tra cui l’Italia, hanno sospeso i collegamenti o imposto restrizioni con la Gran Bretagna, mentre il premier Boris Johnson ha imposto il massimo livello di allerta.
Così oltre Manica sono rimasti bloccati centinaia di italiani, tra cui molti siciliani, che intendevano prendere un volo per le festività natalizie e ritornare a casa. Il primo ad annunciare il blocco degli aerei è stato il ministero degli Esteri Luigi Di Maio attraverso un post su Facebook pubblicato domenica alle 13.28. «Stiamo per firmare il provvedimento», scriveva anticipando l’ordinanza firmata nel pomeriggio dal ministro della Salute Roberto Speranza. Lo stop «produce effetti dalla data di adozione (20 dicembre)» senza però indicare un orario preciso dell’entrata in vigore. In altre nazioni, come in Francia e Germania, un provvedimento identico è stato applicato ma a partire da mezzanotte, consentendo così i rientri. Di fatto molti italiani sono rimasti bloccati in aeroporto o mentre stavano salendo la scaletta dell’aereo.
Elisa, 28 anni originaria della provincia di Catania e residente a Londra da quattro anni dove si occupa di consulenza d’immagine, sarebbe dovuta tornare in Sicilia domenica tramite un volo diretto della compagnia ungherese Wizz Air. Il suo viaggio però è terminato mentre stava per entrare nel velivolo. «Hanno imbarcato i bagagli e tutto procedeva regolarmente – racconta al telefono a MeridioNews – superiamo il gate e arriviamo alla scale dell’aereo con alcune persone già sedute dentro. Improvvisamente il personale ha fermato tutti dicendo che bisognava andare indietro». Di fatto Elisa si è ritrovata bloccata all’aeroporto di Londra Luton. «Gli addetti alla compagnia ci rispondevano dicendo che non era colpa loro – continua – In questa situazione magari ti aspetti che il volo venga cancellato ma non quando sei quasi seduta al tuo posto».
In aeroporto invece non è nemmeno arrivato Marco, consulente aziendale siciliano in trasferta da alcune settimane Inghilterra per motivi di lavoro. Il suo volo sarebbe dovuto partire il 24 dicembre. «La mia azienda mi ha messo a disposizione un appartamento in attesa che la situazione si sblocchi – racconta a MeridioNews – Dal consolato ci hanno spiegato che presto ci saranno aggiornamenti e che si valutano anche dei voli di rimpatrio. Io ho pensato anche all’ipotesi di fare scalo in qualche Paese senza restrizioni ma il rischio era quello di dovere affrontare un periodo di quarantena prima di tornare in Italia». Marco, che vive a Tilbury nei pressi di Londra, cerca di chiarire anche la percezione che si ha in Inghilterra della nuova variante del virus. «I contagi erano aumentati nelle ultime settimane ma si pensava fossero collegati alla tanta gente in giro per shopping e per le riaperture anche di palestra e pub – spiega – Negli ultimi due o tre giorni però abbiamo avuto il 50 per cento di contagi in più rispetto alla settimana precedente. La gente tuttavia non è concentrata sul Covid-19 come in Italia. Qui non c’è l’obbligo di mascherine all’esterno, in un mese e mezzo non ho mai subito un controllo, non ci sono autocertificazioni».