Una ministra straordinaria si è rivolta alle forze dell'ordine sostenendo di essere stata colpita da don Nicolò Rach, quattro testimoni avrebbero visto la scena. A scatenare l'ira del sacerdote la richiesta di spiegazioni della donna a cui era stato tolto il ministero
Valderice, fedele denuncia prete per uno schiaffo «Mi ha detto: “In questa chiesa non devi più venire”»
«In questa chiesa non devi più venire. È da otto anni che ti sopporto». Parole pesanti, che il parroco della chiesetta di Bonagia, frazione di Valderice, Nicolò Rach, avrebbe urlato in faccia alla fedele, prima di colpirla al volto con uno schiaffo, alla presenza di testimoni. Querelato dalla vittima dell’aggressione, Angela Alberta Coppola, il prete il prossimo 10 novembre dovrà comparire innanzi al giudice di pace per rispondere del reato di lesioni personali, come disposto dal vice procuratore onorario Chiara Montagnani nell’atto di citazione a giudizio.
I fatti risalgono al 2016. La donna, secondo quanto riportato nella sua denuncia, si era recata nella sacrestia della chiesetta di Bonagia per manifestare al prete la propria disapprovazione per essere stata esclusa dal servizio di ministro straordinario all’improvviso, senza ricevere alcuna spiegazione. Incarico che don Rach aveva affidato ad un’altra parrocchiana. Alle spiegazioni richieste dalla donna, il parroco sarebbe andato in escandescenza, iniziando ad inveire contro di lei.
«Mi ha spinto con violenza – denuncia la vittima – urlando che in quel luogo non dovevo più metterci piedi perché la chiesa era di sua proprietà». Poi dalle parole sarebbe passato alle vie di fatto, rifilandole uno schiaffo. All’episodio avrebbero assistito quattro fedeli che si trovavano all’interno della chiesa e che, attirati dalle urla del parroco, sarebbero corsi in aiuto della donna. Colta da malore, Angela Alberta Coppola, soggetto cardiopatico, è stata accompagnata al pronto soccorso del Sant’Antonio Abate. Dopo essere stata refertata si è recata dai carabinieri di Valderice per sporgere denuncia contro il prete.