L'Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia ha intanto formalmente richiesto agli Uffici competenti maggiori informazioni per gli eventuali aspetti di natura disciplinare a carico della docente. La donna venne denunciata per truffa aggravata e continuata in danno dello Stato e falsità ideologica, il pm però non è entrato nel merito delle argomentazioni difensive perchè il danno è troppo lieve e non è dunque punibile
Usava i permessi della 104 per andare a ballare tango Caso archiviato perchè il danno allo stato è solo di 400 euro
Fatta la legge, trovato l’inganno. Usava i permessi retribuiti, concessi ai sensi della Legge 104/92 per l’assistenza al padre affetto da invalidità totale ma invece di occuparsi del genitore, partecipava a kermesse europee di tango argentino, l’ultima delle quali tenutasi ad Amsterdam. Eppure non può essere punita, almeno non in un’ aula di tribunale perchè il danno arrecato allo Stato è lieve.
I fatti risalgono allo scorso marzo e coinvolgono una docente palermitana di 39 anni che per altro immortalava gli eventi a cui partecipava con foto poi pubblicate su facebook. La donna venne così denunciata dalla Polizia di stato, per truffa aggravata e continuata in danno dello Stato e falsità ideologica. Gli agenti avevano accertato che in concomitanza di almeno quattro periodi di permesso, la donna ha lasciato il territorio nazionale per partecipare (unitamente al proprio compagno, un ballerino professionista) ad esibizioni internazionali di tango argentino.
Succede però, come racconta oggi il Giornale di Sicilia, che l’articolo 316 ter del codice penale punisce la “indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato” solo se questo danno supera 3996,96 euro. L’insegnante indagata si era assentata solo sette volte in maniera ingiustificata provocando un ammanco di 400 euro, dunque non punibile. Il Gip di Palermo, ha quindi accolto la richiesta della Procura, “costretta” a chiudere il caso. Il pm Enrico Bologna non è entrato nel merito delle argomentazioni difensive.
Ma se giustizia, per un fatto che ha creato molta indignazione, non sarà fatta in un’ aula di tribunale, con ogni probabilità si avrà in altra sede. L’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia ha infatti formalmente richiesto agli Uffici competenti maggiori informazioni per gli eventuali aspetti di natura disciplinare a carico della docente