Adesso le persone coinvolte avranno venti giorni di tempo per presentare memorie difensive o chiedere di essere interrogati. Dopo, con ogni probabilità, i vari tronconi dell'indagine verranno riuniti. Sotto la lente d'ingrandimento decine di concorsi
Università bandita, chiusa indagine per altri 54 indagati Tra i nomi l’ex sindaco Bianco e l’ex magistrato D’Agata
La procura di Catania ha notificato un avviso di conclusione indagini per 54 persone, tutte coinvolte nella maxi inchiesta Università bandita sui presunti concorsi truccati nell’ateneo. A inizio gennaio, lo stesso esito aveva riguardato dieci docenti. Tra loro l’ormai ex rettore Francesco Basile, considerato da polizia e pubblici ministeri il vertice di una presunta associazione a delinquere, e l’altro Magnifico Giacomo Pignataro. Gli indagati in totale erano 80 con l’ipotesi di reato, a vario titolo, che vanno dalla turbata libertà di scelta del contraente passando per abuso d’ufficio, induzione indebita a promettere o dare utilità, falso ideologico e materiale e corruzione per atti contrari ai propri doveri.
Il fine ultimo sarebbe stato garantire la nomina come docenti, ricercatori e dottorandi «di soggetti individuati precedentemente dagli indagati». Nell’ultimo avviso di conclusione indagini, come scrive La Sicilia, ci sono l’ex sindaco Enzo Bianco e l’ex assessore alla Cultura e professore Orazio Licandro. Sotto la lente d’ingrandimento della procura è finita anche l’assegnazione di una cattedra a Licandro nell’ottobre 2018 per la quale si sarebbe attivato Bianco tramite la direttrice del Disum Marina Paino e l’ex direttore di dipartimento e poi prorettore Giancarlo Magnano di San Lio.
L’avviso di conclusione indagini è stato notificato anche all’ex rettore Tony Recca, all’ex procuratore capo di Catania Enzo D’Agata e alla figlia Maria Velia, interessata al passaggio da professoressa ordinaria di Anatomia umana e Istologia ad associata. Per riuscirci, secondo gli inquirenti, si sarebbero mossi due ex rettori: Francesco Basile ed Eugenio Gaudio. Adesso non si esclude che i due tronconi dell’indagine siano riuniti per affrontare le fasi dibattimentali. Intanto, i 54 a cui è stato notificato il documento avranno, come stabilito dalla legge, 20 giorni di tempo per presentare eventuali memorie difensive o chiedere di essere interrogati. L’inchiesta è coordinata dalla procuratrice aggiunta Agata Santonocito e affidata ai sostituti procuratori Marco Bisogni, Agata Vinciguerra e Santo Distefano.