L'incontro è fissato per domani alle 12. «Tutto è stato fatto per consentire alle cinque Scuole dell’Ateneo di avviare l’anno accademico nella massima serenità, a servizio degli studenti - dice il rettore dell'Università di Palermo - Se qualcosa non ha funzionato, voglio che mi si spieghi perché»
Unipa, avvio delle lezioni e disservizi Lagalla convoca i presidenti delle Scuole dell’Ateneo
Il rettore dell’Università di Palermo, Roberto Lagalla, ha convocato per domani alle 12 i presidenti e i delegati all’organizzazione didattica delle cinque Scuole dell’Ateneo (che hanno sostituito le vecchie facoltà) per fare chiarezza sui disservizi nell’avvio delle lezioni denunciati dalle associazioni studentesche.
Sono infatti cominciate con un flop le lezioni di Medicina all’Università di Palermo. Mille studenti sono stati costretti a seguire le lezioni in streaming perché «docenti vincitori di concorsi non vengono assunti». Così ieri solo due professori hanno cercato di fare lezione per mille studenti distribuiti in cinque classi. Il sistema in streaming però non ha funzionato, «l’audio era pessimo – hanno detto alcuni studenti – e i docenti non erano nemmeno inquadrati, seguire è stato impossibile».
Insieme al rettore domani ci saranno il prorettore alla Didattica, Rosa Serio, e all’Edilizia, Antonio De Vecchi.
«Gli spazi sono stati assegnati per tempo dall’Ateneo alle Scuole sulla base delle necessità di tutti i corsi di laurea – dice Lagalla – e con un netto miglioramento rispetto agli anni passati. In quest’ultimo anno sono stati recuperati e inaugurati numerosi nuovi edifici: l’ex Magistero in via Pascoli è stato ristrutturato e assegnato alla facoltà di Scienze motorie, gli studenti della Scuola di Scienze umane e del Patrimonio culturale hanno un complesso didattico d’avanguardia in viale delle Scienze, a marzo sono state consegnate quattro nuove aule multimediali, due ad Architettura, una a Giurisprudenza, l’altra nel complesso di Scienze mediche in via Parlavecchio. E ancora il 13 ottobre a Medicina si inaugurerà l’aula Turchetti da 300 posti, chiusa da oltre un decennio. Tutto è stato fatto per consentire alle cinque Scuole dell’Ateneo di avviare l’anno accademico nella massima serenità, a servizio degli studenti. Se qualcosa non ha funzionato, voglio che mi si spieghi perché».