Unict, incontro su impresa, ricerca e formazione. «Necessario trasferire e sviluppare tecniche imprenditoriali»

Ricerca, formazione e impresa. Sono le tre direttrici dell’Ateneo di Catania che la pro-rettrice, Francesca Longo, ha ribadito agli studenti che hanno partecipato all’incontro dal titolo l’Università che fa impresa. Al tavolo dei relatori anche il presidente della Scuola Superiore, Daniele Malfitana, e Rosario Faraci, docente delegato dal Rettore all’imprenditorialità accademica; in collegamento Andrea Piccaluga, direttore dell’istituto di Management alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Carolina Megale della Fondazione Aglaia e Stefano Monti del gruppo Monti&Taft Ltd. «La nostra realtà – ha detto Longo – ha un tesoro in questo ambito con 20 spin off e 144 team imprenditoriali. Il nostro spirito vuole essere duplice: da una parte consolidare ciò che già c’è e, contemporaneamente, trasferire e sviluppare le tecniche necessarie perché l’imprenditorialità riguarda tutti i settori».

E l’iniziativa testimonia proprio questa trasversalità di interessi e obiettivi. «La commistione di studenti – ha dichiarato Malfitana – provenienti da diversi Dipartimenti, testimonia l’importanza di approfondire le tematiche legate al fare impresa». Sullo stesso filone anche Rosario Faraci che ha invitato ad apprendere le tematiche a prescindere dal corso di studi frequentati. In questo contesto assai provocatorio ma stimolante è stato ribadito il legame tra Archeologia e Impresa. «Anche agli scavi – ha evidenziato Monti – è possibile applicare la struttura e le valutazioni presenti nel business plan. La sostenibilità non è un concetto inconciliabile con la cultura. La sostenibilità permette di stimare se un progetto può essere portato avanti. Il valore del terreno, le attività del territorio, la Pubblica amministrazione, gli altri enti culturali presenti sono tutte variabili da tenere in considerazione proprio negli scavi archeologici. Il punto non è diventare ricchi ma valutare gli effetti e gli impatti che scelte e le azioni possono avere».

Occorre dunque avere una visione ampia. «Viviamo un momento – continua Monti – di grande fermento. Il Metaverso, la blockchain ne sono dimostrazione. La realizzazione di nuove società presuppone di rimettere in discussione le scelte, le abitudini, i metodi». Una rivoluzione di ampio respiro, quindi, che mette al centro il metodo economico non per appiattire le possibilità ma per garantire la stessa sussistenza umana.


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