Unict, gli studenti e il rapporto con le aule studio «Ai Benedettini portiamo carta igienica da casa»

Stressati, deperiti o con qualche chilo in più, con i capelli scompigliati e la barba incolta. Sono gli studenti universitari dell’ateneo di Catania che nel periodo peggiore dell’anno accademico, quello della prima sessione di esami ormai entrata nel vivo, trascorrono la maggior parte del loro tempo rinchiusi nelle aule studio, dove possono leggere, fare ricerche e approfondimenti, ripetere ed esaminare gli appunti delle lezioni con i colleghi. Cosa ne pensano gli studenti delle loro seconde case e di chi le frequenta? Sono soddisfatti del materiale a disposizione e dei servizi? MeridioNews ne ha seguiti alcuni alla scoperta di questi ambienti.

Aula studio di via Caronda

La posizione è molto apprezzata perché è centrale e facilmente raggiungibile anche a piedi. Offre il collegamento a Internet libero, è riscaldata, i bagni sono puliti e il personale è preparato. «L’unico problema – spiega Stefano, studente del dipartimento di Agraria – è che il pomeriggio l’aula si trasforma in una specie di discoteca, perché le luci sono pessime e funzionano a intermittenza. La struttura è un po’ fatiscente e non c’è la macchinetta del caffè che sotto esami è fondamentale».

Aula studio di Scienze politiche

Il dipartimento dispone di una struttura moderna. Ci sono due aule e alcuni tavolini fuori oltre alle macchinette delle merendine. «I bagni non sono il massimo della pulizia – dice Alessandro che frequenta il quarto anno di Giurisprudenza – probabilmente perché è molto affollata e diventa difficile mantenerli sempre puliti».

Aula studio di Ingegneria

«Se consideriamo tutti gli studenti dei vari corsi contiamo circa 4000 persone – racconta il rappresentante studentesco Luca Milazzo -. Le aule studio distribuite nei vari padiglioni sono in buono stato, ma ci sono pochi posti rispetto al numero degli iscritti e a volte in un tavolo per sei persone ce ne sono venti e tra computer, fogli e libri diventa complicato». La connessione è altalenante e questo crea disagi per i giovani futuri ingegneri che lavorano principalmente usando Internet. Ma è pulita, le luci, i riscaldamenti e i condizionatori funzionano, le biblioteche sono fornite e i bibliotecari preparati.

Aula studio di Giurisprudenza

Ci sono due plessi, quello storico a villa Cerami e quello più recente in via Roccaromana. Il primo conta diverse aule studio, ma anche la possibilità di studiare all’aperto quando il clima lo permette, i bagni sono puliti e la presenza del bar all’interno della struttura è apprezzata dagli studenti che durante la pausa possono prendere un caffè e ricaricare le energie con uno spuntino. L’edificio di via Roccaromana è pulito, moderno e attrezzato. «Non c’è una vera e propria aula studio – spiega Alessandro – ma il posto è grande, c’è tanto spazio ed è pieno di tavoli, quindi ognuno può trovare il proprio angolo dove studiare in maniera tranquilla».

Aula studio di Agraria

Si trova in via Santa Sofia e gli studenti si riuniscono ovunque: nei corridoi e nell’aula studio riscaldata. «È curata – commenta Stefano – e anche se è un po’ piccola offre tutti i comfort, compresa la macchinette del caffè».

Aula studio di Medicina

Il luogo dove passano i loro pomeriggi i futuri dottori. Un aula particolare – spiega Valentina, che frequenta il secondo anno  ci sono tante prese per i computer portatili e gli spazi sono divisi in modo tale che ogni gruppo può studiare, ripetere e confrontarsi senza disturbare gli altri».

Aula studio di Economia

Ci sono due stanze, una in cui è rigorosamente vietato parlare, l’altra in cui si può ripetere e scambiare quattro chiacchiere con i colleghi e gli amici che si ritrovano lì per studiare insieme e sostenersi nei giorni che precedono gli esami.

Aula studio della biblioteca Bellini

Non è una vera e propria aula studio, ma molti studenti la sfruttano per incontrarsi grazie alla posizione privilegiata e la vicinanza alla fermata della metropolitana e del bus. «Qualcuno si lamenta – racconta ancora Valentina – perché non si possono attaccare le prese dei portatili. Molto apprezzata è invece la sala dove si possono consultare i libri».

Aula studio del monastero dei Benedettini

I ragazzi lamentano la condizione dei bagni, senza carta igienica e sapone, che qualcuno si porta da casa. Ma i commenti si ribaltano quando si passa dal giardino dei Novizi, dove molti studenti, specialmente nei mesi primaverili, studiano godendosi le giornate di sole. «Qui non esiste un’aula studio ufficiale – dicono un gruppo di ragazzi riuniti in un tavolo in uno dei corridoi – le persone possono sfruttare questi grandi spazi in giro per il monastero, studiare al bar anche se con un sottofondo di persone che chiacchiera. Probabilmente fuori all’aria fresca o nella biblioteca, che si trova nei sotterranei, sono i luogo più tranquilli dove preparare un esame importante». C’è anche chi studia nelle aule dove si svolgono le lezioni o sul famoso ponte, che offre una vista spettacolare sui giardini del monastero. È questo il posto più ambito, che solo chi arriva presto riesce a conquistare. 


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