La palazzina è stata concessa ad agosto grazie al progetto Ponti Sottili. Saranno offerti corsi gratuiti per il benessere psico-fisico dei cittadini: dalla meditazione all'arte terapia passando per le discipline del corpo. Domani alle 15 presenti anche il Venerabile Lama Monlam e Franco Battiato
Una villa di Pizzo Sella alle associazioni buddhiste Bene confiscato alla mafia. «Atteso per 15 anni»
Una villa confiscata alla mafia e assegnata al Comune è da agosto la nuova sede per le associazioni buddhiste. Sono tante le realtà che sono nate in città negli ultimi anni e che ora trovano un punto di riferimento e di scambio. Il bene è stato assegnato al Centro buddhista Muni Gyana e alle associazioni in rete del progetto Ponti sottili. L’inaugurazione è prevista per domani alle 15 in via Grotte Partanna 5, a Pizzo Sella.
«Per noi ha una valenza enorme – spiega Lucia Geraci, direttore del centro Muni Gyana – da 15 anni cerchiamo di ottenere l’assegnazione di un bene confiscato, finalmente è arrivato grazie a questo progetto. «Siamo un centro senza scopo di lucro. Non abbiamo disponibilità finanziarie oltre quelle messe in campo da noi e quindi pagare un affitto diventa molto pesante. Per questo avevamo chiesto la disponibilità di un bene, per offrire delle attività in modo gratuito».
Domani sarà «un momento importante di unione di varie associazioni e di vari punti di vista, non solo quello buddhista – continua Geraci – quindi una valenza laica, invece che religiosa e filosofica». «Siamo all’inizio, abbiamo stilato già un primo piano di lavoro, dove indichiamo come verrà utilizzato questo posto: per offrire alla città, in accordo con il Comune di Palermo, dei corsi gratuiti grazie alla presenza di diverse associazioni che puntano al benessere psico-fisico della persona.Tra gli altri anche corsi di meditazione, studio, arte terapia, dramma terapia, karate e discipline del corpo».
All’inaugurazione saranno presenti il Venerabile Lama Monlam, seguito anche per le sue doti di guaritore e la profonda conoscenza della pratica buddhista; il cantautore Franco Battiato, Lara Gatto, presidente della Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana, Giorgio Raspa, presidente dell’Unione Buddhista Italia, e il sindaco di Messina, Renato Accorinti «nella sua veste di sostenitore della libertà del popolo tibetano in esilio», conclude.