Una romana nella giunta Crocetta/La parola alle economiste siciliane, Undiemi: “Non accettiamo critiche da un partito come il Pd”

Ma davvero sarebbe stato così difficile trovare una donna
siciliana con le competenze necessarie a rivestire il ruolo di assessore regionale all’ Economia?
 Certo che no. Lo ha lasciato intendere il segretario regionale dl Pd, Giuseppe Lupo, per difendere la scelta del suo partito di scegliere una funzionaria del governo Monti per questo ruolo, suscitando, come vi abbiamo raccontato in questo articolo, le sacrosante reazioni risentite di tante donne siciliane, incluse  le ricercatrici degli atenei regionali, alle quali certamente non mancherebbe la stoffa.

Ma, al di là, della  dichiarazione infelice di Lupo, cosa ha spinto il suo partito a rivolgersi ad una inviata da Roma per gestire l’economia siciliana? C’è, con ogni probabilità, una buona dose di sottovalutazione del mondo femminile siciliano. Ma c’è anche una verità politica, forse,  ancora più amara. E, cioè, che il Pd (con il Pdl e l’Udc), appoggia il governo dei macellatori sociali, al servizio della peggiore dittatura finanziaria europea, di Monti&co. E, che, ha voluto mostrare ‘affetto’ a questi personaggi consegnandogli  nelle mani l’assessorato regionale all’Economia.

Abbiamo chiesto un parere sulla questione ad una donna, che è una studiosa siciliana di Economia (sorpresi? Ne abbiamo trovata una  in questa regione…). Si chiama  Lidia Undiemi (nella foto con un giornalista del Tg3) è nota per le sue battaglie contro l’attuale potere finanziario europeo  che sta mettendo in ginocchio la Spagna e la Grecia (e ci sta provando con l’Italia).

Per intenderci, è stata una delle prime in Italia, come potete vedere in questo video, a denunciare, urbi et orbi, la vera natura di Monti, della finanza Ue &co.

Ecco cosa ha detto a LinkSicilia:

“Non ho molto tempo da dedicare ai commenti dei politici appartenenti ai partiti che hanno servito su un piatto d’argento le “armi” dell’austerità al governo Monti: dal pareggio di bilancio in Costituzione  ai trattati intergovernativi, come l’ESM,  mediante cui potere agevolmente salvare le banche con i soldi dei cittadini. Si ricordi all’uomo Lupo – dice la studiosa siciliana- che, senza l’assenso del Parlamento e del suo partito, Monti non avrebbe avuto questo potere di imposizione. E la Sicilia ne piangerà le conseguenze così come le altre regioni d’Italia.

Con il Fiscal Compact si fissano dei limiti che per il popolo italiano si traducono in un impegno di 45 miliardi di euro l’anno. Il trattato ESM è stato presentato alle masse come “fondo salva Stati” ma, in realtà, prevede un ulteriore impegno finanziario per gli italiani di 125 miliardi di euro in favore di una organizzazione finanziaria che avrà la possibilità di usare i soldi dello Stato per salvare le banche.

Inoltre, l’organizzazione ESM/fondi “salva Stati” si propone di concedere prestiti ai Paesi in difficoltà, in cambio della possibilità di potere imporre “condizioni rigorose” allo Stato debitore. L’equilibrio (o pareggio) di bilancio in Costituzione limita fortemente i margini di spesa dello Stato e delle Regioni. Il principio è stato introdotto negli artt. 81, 97, 117 e 119. Particolare attenzione meritano le disposizioni che vincolano anche le regioni e le altre amministrazioni locali.

E’ stato attuato un più accentuato collegamento delle PA con  l’ordinamento dell’UE: “Le pubbliche amministrazioni, in coerenza con l’ordinamento dell’Unione europea, assicurano l’equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del debito pubblico” (art. 97). La funzione di “armonizzazione dei bilanci pubblici” ha subito una totale centralizzazione, nel senso che con la modifica dell’art. 117 della Costituzione è passata dall’ambito delle materie di legislazione concorrente Stato-Regioni a quello di esclusiva competenza statale.

Nell’art. 119 si pongono invece espliciti vincoli all’autonomia finanziaria di Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni sottoposte, in virtù della modifica, al “rispetto dell’equilibrio dei relativi bilanci” e alla “osservanza dei vincoli economici e finanziari derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea”. Si prevede inoltre l’istituzione di una “Fiscal Commission” preposta al controllo del Bilancio dello Stato e di tutte le regioni. 

Ancor prima di essere donne e avere titoli, targhette e competenze, è necessario – sottolinea Lidia Undiemi da Palermo- capire quali sono gli obiettivi politici che camminano sulle gambe di chi intende rappresentare i siciliani, e di sicuro il PD sta dalla parte di Monti.

Mi chiedo in che modo Crocetta riuscirà a gestire il divario, forse incolmabile, fra gli intenti dichiarati e i poteri attribuiti ad un rappresentante del PD vicino al governo centrale, poco importa se uomo o donna. Al posto suo, inizierei a chiedermi quali possano essere le conseguenze, in termini di rischio di “paralisi” dell’autonomia politica regionale, derivanti dall’interazione fra l’assessorato all’Economia e questa nuova commissione.

Non sottovaluterei nemmeno la legge di stabilità che prevede ulteriori tagli (raddoppiati) per le regioni, un incremento di risparmio fissato, a partire dal 2013, in un miliardo per le regioni a Statuto ordinario e 500 milioni per quelle a Statuto speciale.

Strano che Lupo non si accorga di ciò che sta accadendo in Sicilia e dei temi trattati dalle giovani siciliane, eppure la battaglia contro gli strumenti dell’austerità concessi al governo Monti è iniziata in questa terra, sino a raggiungere il resto del paese e il difficile mondo della televisione, grazie anche all’aiuto di tantissimi cittadini coraggiosi.

Ho messo a disposizione tanto materiale per questa analisi di politica economica: dossier, documenti, leggi, bozze di interpellanze, appelli video, ecc. La politica è sostanza, soprattutto per le donne siciliane. Forse Lupo è poco informato o non ha effettuato un’adeguata ricerca, esistono tante donne siciliane preparate e soprattutto politicamente schierate dalla parte dei cittadini e dello Stato.

Sono disponibile per qualsiasi dibattito sui temi in discussione, o per eventuali chiarimenti e/o approfondimenti sui miei lavori e sui risvolti politici dell’appoggio del PD al governo Monti.

Una ottima occasione per potere testare la qualità delle donne siciliane potrebbe essere ilconvegno “Euro, mercati, democrazia Scenari e proposte per superare la crisi” al quale sono stata invitata a partecipare, in qualità di studiosa di economia e diritto, assieme a noti economisti. Oppure, ancora, la conferenza stampa di presentazione del mio studio sulle società a partecipazione pubblica che si terrà in Regione Toscana il prossimo 29 novembre”.

Noi siciliani abbiamo molti difetti, e soprattutto i giovani devono maturare tante esperienze per potere servire al meglio lo Stato, ed io sono dentro questo percorso di crescita, con i miei limiti e i miei errori. Una cosa soltanto non possiamo accettare, le critiche di un partito come il PD”.

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