Per il neo assessore Leopoldo Pampiano «costringere i cani a rimanere in locali sovraffollati come sono quelli dell'ex mattatoio serve solo a prolungarne la sofferenza». Davanti la sede di via Tiro a Segno anche consiglieri comunali e deputati regionali
Una nuova protesta davanti il canile municipale Animalisti bloccano trasferimento cani a Caserta
Da questa mattina un gruppo di animalisti blocca il trasferimento a Caserta di una trentina di cani dal canile municipale di via Tiro a Segno. Una protesta che segue quella di un anno e mezzo fa, quando la mobilitazione di decine di persone mise in difficoltà il Comune di Palermo, che si trovò costretto a sospendere il trasferimento. Nei mesi successivi poi portò avanti un modello di cooperazione proposto dalla LAV per favorire l’adozione dei randagi. Ad ottobre 2018 nuovo tentativo di spostamento degli animali, ancora una volta bloccato.
«Nella vicenda del trasferimento di alcuni cani a un canile privato – dice il neo assessore Leopoldo Piampiano – è ancora una volta in corso una sterile polemica politica priva di qualsiasi fondamento. A farne le spese rischiano di essere proprio i cani, per il cui benessere il trasferimento è stato programmato. L’amministrazione ha acquisito tutta la documentazione sulla ditta aggiudicataria del servizio. Costringere i cani a rimanere in locali sovraffollati come sono quelli dell’ex mattatoio – conclude l’assessore – serve solo a prolungarne la sofferenza. Un fatto inaccettabile, determinato unicamente dalla polemica politica fatta sulla pelle degli animali». A sostenere gli animalisti ci sono alcuni consiglieri comunali, tra cui Fabrizio Ferrandelli.
«Vi ricordate qualche mese fa quando visitai il canile di Palermo insieme a varie associazioni animaliste? – scrive in un post il deputato pentastellato Salvatore Siragusa – In quell’occasione bloccammo un tentativo di deportazione di circa 20 cani in direzione di un canile di Caserta. Oggi il Comune di Palermo ci riprova. Stiamo tentando insieme ad alcuni consiglieri comunali di Palermo di varie forze politiche ed insieme alle associazioni animaliste ed alle guardie eco-zoofile dell’Oipa, di bloccare questo ennesimo tentativo. Ancora non sappiamo come finirà, sono intervenuti i NAS e l’Assessorato Regionale alla Salute».