Una nuova Associazione dei lavoratori regionali: “Questa volta ci siamo per davvero il dipendente regionale si è svegliato”

NASCE UNA NUOVA ASSOCIAZIONE DEI DIPENDENTI REGIONALI. NON E’ UN SINDACATO ED E’ ANIMATA DA UN NUOVO SPIRITO: LA RICERCA DI UNA DIGNITA’ E DI UN ORGOGLIO CHE LUNGHI ANNI DI LEGGI MORTIFICANTI HANNO CALPESTATO E MESSO IN CATENE. OSPITIAMO VOLENTIERI UN LORO DOCUMENTO

 

E sì, siamo qui. Finalmente siamo riusciti a risvegliare l’indomito orgoglio di un gruppo di dipendenti regionali che da qualche tempo “ronfava” pigramente, abbiamo avuto il privilegio di motivarli proponendo loro un nuovo progetto di rappresentanza, che non si vuole assolutamente definire di natura sindacale, perché comunque sindacato non è e non ha alcuna intenzione, di esserlo.

È nato il “Comitato In-Dipendenti Regionali”, un’ associazione di lavoratori dipendenti della Regione Siciliana, che vuole intestarsi, in prima istanza, l’obiettivo di “stimolare” le parti sindacali, farsi portavoce dei colleghi lavoratori, proporsi come nastro trasportatore delle “idee” dei regionali , quelli apatici soprattutto, perché ormai demotivati e lontano ormai da tempo dal quel classico sindacalismo oggi poco affine con i problemi reali dei lavoratori perché chiuso da troppi anni nelle segreterie.

Non c’è il desiderio di dettare le regole del gioco, ma vige viceversa quell’ambizione di collaborare con le “parti” in causa per giungere ad un compromesso che finalmente possa dare giustizia ai lavoratori dipendenti penalizzati dalla legge 10/2000.

Proposte concrete e progetti condivisi saranno il tema centrale dell’associazione che le affiderà alle organizzazioni sindacali tutte, vigilando chiaramente, per il seguito di competenza. Vogliamo, insomma, essere partecipi della prossima stagione contrattuale. Una spina al fianco di chi ha veramente voglia di rappresentarci.

Comunicheremo con tutti i mezzi possibili per far giungere a tutti i lavoratori dell’amministrazione regionale, le iniziative intraprese e i risultati raggiunti.

Chi vorrà essere parte attiva con proposte denunce ma anche momenti di vita potrà scriverci alla nostra mail che è:
comitatoindipendentiregionali@gmail.com

L’obiettivo che intendiamo strategicamente raggiungere è quello della partecipazione generale.

Ci apriremo al confronto, a chiunque voglia dire la sua, nel rispetto delle parti, chiaramente, delle istituzioni in primis, ma con quella chiarezza tale da scuotere le coscienze di chi ci rappresenta fino a spingerlo a prendere seriamente in considerazione le proposte “suggerite”.

Non è facile, ma fattibile. Non ci schiereremo mai con una o un’altra sigla sindacale, anche se ognuno di noi è libero di rimanere tesserato e continuare le proprie battaglie anche con altri fronti.

Un progetto che non deve essere esasperato, né condizionato, ma che deve giungere a dei risultati oggettivamente percepibili dalla base e dai cittadini siciliani .

Non ci saranno “Senatori” a vita, ma solo ed esclusivamente “promotori di iniziative”, che saranno ripagati e quindi motivati a continuare, dalla riuscita dei loro progetti, da quanto sostanzialmente intrapreso a favorire la “crescita “ della nuova figura del dipendente della regione siciliana.

Non daremo più alibi a chi in questi anni ha navigato con i remi in barca affidandosi ai venti più o meno favorevoli, infischiandosene di chi la mattina alle 7,30 siede sul posto di lavoro con il pensiero rivolto in primis al proprio dovere e con la testa a come arrivare a fine mese, mentre tanti, ma veramente tanti, cumulano di tutto e di più.

Vogliamo una riforma della legge 10/2000 che sia veramente equa e rispettosa dei diritti e delle aspettative dei lavoratori, che apra alla premialità per i migliori, per i più preparati, per i più responsabili. Le linee guida della prossima riforma non saranno più regalie per “gli amici degli amici” ma dovranno basarsi sulla Meritocrazia; sull’Investimento del dipendente interno, sulla Speranza di carriera, sulla Pari Opportunità e sui Crediti Formativi.

Niente più spazio per gli attacchi indiscriminati dei media contro i lavoratori regionali, ora che, finalmente, ci si è accorti che i “ricchi regionali” sono da tutt’altra parte protetti da forti mura imperiali.


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