Difendere un percorso scolastico spesso accusato di essere inutile. È per questo motivo che Rocco Schembra, docente del Gulli e Pennisi di Acireale, ha ideato la manifestazione che si è diffusa in tutta Italia. Scuole aperte fino a mezzanotte per mostre, concerti, degustazioni ispirate al mondo greco e latino. «Dimostreremo le capacità creative dei nostri alunni»
Una notte per celebrare il liceo classico La proposta di un prof acese arriva in 130 scuole
Tutto pronto per la Notte del liceo classico: al via, venerdì 16, l’iniziativa su scala nazionale lanciata da un professore del Gulli e Pennisi di Acireale. In risposta alle critiche di inadeguatezza che periodicamente vengono riproposte, i licei classici rimarranno aperti dalle 18 alle 24 in tutta Italia mentre gli studenti promuoveranno diverse attività, come le rappresentazioni teatrali, i concerti, le letture di poesie, le mostre fotografiche e le degustazioni ispirate al mondo antico. Da ormai diversi mesi il liceo classico è finito nel mirino mediatico di numerosi esperti pronti a dimostrare la sua inutilità all’interno del sistema scolastico italiano. In tanti sono intervenuti sull’argomento, mettendo in discussione, prima di tutto, il reale valore delle materie insegnate agli studenti dall’istituto. Unanime è stata la reazione di docenti e dirigenti scolastici dinanzi ad una così superficiale forma di osservazione della realtà. Così, da un’idea del professore Rocco Schembra, è nata La notte del liceo classico, che si terrà in oltre 130 scuole aderenti.
«Già lo scorso anno – racconta Schembra – abbiamo promosso nel nostro istituto l’iniziativa, e visto il successo ottenuto si è pensato di proporla su base nazionale. Tutto questo nasce dalla voglia di rispondere alla campagna denigratoria messa in atto contro il liceo classico mostrando a tutti il reale valore della nostra scuola. Venerdì dimostreremo, infatti, le capacità creative dei nostri alunni: ragazzi pieni di talento che grazie allo studio delle scienze umanistiche vengono predisposti anche alle discipline scientifiche», afferma il docente. Che sottolinea come «tra le varie polemiche, quelle più stupefacenti sono state avanzate da scienziati che hanno delegittimato il valore del liceo nonostante da giovani si siano formati proprio al classico».
«Sono molto orgogliosa di dirigere l’istituto capofila di questa iniziativa», aggiunge il dirigente scolastico del Gulli e Pennisi di Acireale, Elisa Colella. «Siamo ormai una rete a livello nazionale, e l’anno prossimo saremo certamente più numerosi, uniti non dalla protesta, a volte sterile e politicizzata, ma dalla passione per i nostri studi. Non dobbiamo per altro dimenticare che la cultura umanistica è alla base di tutta la struttura scolastica italiana e che la buona scuola dovrà necessariamente mirare al potenziamento tanto della cultura scientifica quanto di quella umanistica».
Alla base del successo dell’iniziativa c’è la veloce diffusione dell’idea attraverso i canali di comunicazione ufficiali, ma anche l’uso dei social network come Facebook. Così, oltre al classico di Acireale, nel Catanese hanno prontamente aderito anche i licei di Catania Cutelli e Spedalieri, oltre al Michele Amari di Giarre. «Il lavoro – sottolinea il dirigente scolastico della scuola giarrese, Giovanni Lutri – da parte dei docenti e degli studenti è stato notevole ma siamo contenti di difendere il valore del nostro liceo, per questo l’anno prossimo riproporremo senz’altro l’iniziativa con l’aggiunta di nuovi contenuti e attività».
«I ragazzi che studiano al classico – conclude il preside del Cutelli, Raimondo Marino – acquisiscono un efficace metodo di studio che li aiuta ad affrontare con maggiore sicurezza il mondo universitario. Inoltre, va sfatato il mito secondo la quale chi studia al classico trascura le materie scientifiche: basti semplicemente pensare che lo scorso anno a vincere le olimpiadi nazionali di matematica sono stati degli studenti del nostro liceo».