L'anno accademico della facoltà di Lettere verrà inaugurato mercoledì 21 presso l'auditorium 'Giancarlo De Carlo' con una serata poco convenzionale e rinunciando alla classica prolusione
Una inaugurazione che promette sorprese
E’ una scelta inconsueta quella compiuta quest’anno dalla facoltà di Lettere, che mercoledì 21 dicembre inaugurerà ufficialmente l’anno accademico 2005-2006 desistendo dalla classica rotta della “prolusione” – vale a dire la lezione accademica affidata a un intellettuale di rango – per virare su una specie di festa, come si conviene al clima ormai natalizio.
A patto che gli inevitabili saluti delle autorità, e discorsetti di preside e professori, riescano a mantenersi al di qua dell’abisso della noia, vi consigliamo di andarci. Giacché il tema di questo Omaggio a Catania, dedicato a “il sorriso e la rabbia” dello scostumatissimo Domenico Tempio, poeta così amato dai catanesi e censurato dal regime borbonico, sembra promettente; e c’è da attendersi una serata brillante.
Anche se non sappiamo quale prospettiva del grande letterato settecentesco vorranno privilegiare gli ideatori del concerto poetico (per la regia di Ezio Donato), c’è infatti da fidarsi della firma di Vincenzo Pirrotta, vero protagonista nell’ultima edizione del Festival del Dramma Antico con la reinterpretazione di ‘U Ciclopu di Euripide-Pirandello, uno spettacolo colmo d’invenzione e di felicità creativa, fra danze e tammuriate che si trasformavano in esplicito gioco sessuale.
Pirrotta, che si era già segnalato alla Biennale di Venezia per una personale rilettura delle Eumenidi di Eschilo, è stato allievo del narratore e puparo Mimmo Cuticchio e appare dotato di una vitalità sanguigna e di una intelligentissima vena parodistica.
Varrà sicuramente la pena vederlo alle prese col nostro Domenico (Miciu) Tempio.
Altro motivo di interesse la presenza dei BANDAMENANO, formazione catanese un po’ orchestrina e un po’ bigband, con un’anima jazz e una passione per le fanfare balcaniche.
Insomma, l’idea di questa apertura di anno accademico in chiave tutta siciliana e “popolare” sembra originale, e gli ingredienti di base sono abbastanza gustosi: potete rischiare.