Un lampo di Genio, nasce il Comitato Vucciria «Il quartiere non può vivere solamente di notte»

«È chiaro che la movida scandisce i tempi del quartiere, ma è impensabile che la Vucciria possa vivere sola di notte. Per questo il nostro obiettivo è riqualificare la zona e ci stiamo adoperando per riviverla». Fabrizio Filippone vive in uno dei quartieri più noti di Palermo da qualche anno. Ha scelto di abitare qui, come altri, «consapevoli delle difficoltà e, anche se gli scettici ci sono, in tutti è fortissimo il desiderio di riscatto». E oggi Fabrizio è tra i promotori della giornata Un lampo di genio, con la quale il neonato Comitato Vucciria si presenta al quartiere e alla città: musica folk, spettacoli di clown e giocoleria, pranzo sociale, passeggiate culturali e narrazioni dal vivo. 

Un programma fitto, che lo stesso Filippone indica «sulle orme di Sos Ballarò», per riappropriarsi di un quartiere vivo e allo stesso tempo dimenticato, ricchissimo di storia e ora pressoché disabitato. Le esigenze della Vucciria sono note: accanto a un mercato giornaliero in agonia da anni c’è una vita notturna che offre alcol a buon mercato ma allo stesso tempo non fa dormire i residenti. Come nel caso di Simona, che d’estate affitta persino una casa a Mondello per riuscire ad avere un sonno sereno. «Ho pensato pure di vendere la mia casa – dice -. Se non si affronta definitivamente il problema della movida questo quartiere non potrà rinascere mai. Alla Magione la questione è stata risolta, qui invece no. Per me la polizia dovrebbe presidiare ogni notte per almeno un mese, non serve a niente mettere i sigilli. Tanto poi il giorno dopo i locali riaprono ugualmente». 

Tra musica e balli, prima che la pioggia rovini un po’ i piani degli organizzatori, sono tante le persone che percorrono le strade della Vucciria. A guardarli c’è anche l‘artista Uwe Jaentsch, che di piazza Garraffaello è un po’ il simbolo con le sue opere che a distanza di anni ancora svettano sui palazzi sventrati. Insieme alla compagna Costanza Lanza di Scalea, preferiscono guardare le azioni del Comitato. «Eliminiamo la movida e si ritorna a 15 anni fa: e allora? – si chiede provocatoriamente Uwe -. Qual è il progetto di sviluppo? Sono state coinvolte le persone che vivono qui?». 

Ad offrire una visione ampia di ciò che intende fare il Comitato è Lara Salomone. «Vogliamo attivare un processo di cambiamento culturale – afferma – sarà un processo più lungo ed è chiaro che la repressione non può bastare, ma bisogna immaginare un modo diverso di vivere il quartiere Nel tavolo sulla promozione sociale stiamo individuando degli spazi aggregativi per partire dall’educazione, coinvolgendo il complesso Atria. Qui – continua Lara – non esistono associazioni e luoghi in cui giocare, se non la strada. In consiglio comunale giacciono due proposte che rilancerebbero il mercato, cioè la pedonalizzazione dell’area e il regolamento unico dei mercati. Inoltre col gruppo comunicazione ed eventi vogliamo modificare l’immagine che finora si ha della Vucciria. Mi pare evidente che se la Vucciria fosse in altre condizioni la situazione di piazza Garraffaello non esisterebbe».


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