«Un sistema spiccatamente partecipativo», così i tecnici della Regione che hanno stilato il piano rifiuti definiscono il compostaggio domestico. Un sistema che innesta una dinamica virtuosa e abbatte alcuni costi di gestione, sia per il cittadino che per la società. Per impararne i segreti a breve partirà un ciclo di incontri utili per chi vuole difendere l'ambiente e non solo. Guarda il video
Un circolo virtuoso chiamato compost Incontri e seminari per gestire i rifiuti
Una risorsa unica da quello che può venire erroneamente indicato come il rifiuto meno riciclabile: l’umido. Secondo l’Istat sono 750 i chili di rifiuti che ogni catanese produce annualmente. Quasi un terzo, più di 200 chili, è rappresentato dai rifiuti organici. Per incentivare la buona abitudine di separare questi utilissimi scarti alimentari viene in soccorso un ciclo di incontri in tutta la Regione per imparare a realizzare un buon compost domestico. La stessa tecnica che vi avevamo mostrato un anno fa grazie al chimico Danilo Pulvirenti.
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La «prevenzione e riduzione della produzione di rifiuti urbani» è uno dei punti centrali del piano regionale dei rifiuti approvato lo scorso mese di giugno. «Il compostaggio domestico consente la valorizzazione dei materiali organici di scarto a livello di singoli nuclei familiari – si legge nella direttiva regionale – Lobiettivo finale è identico al compostaggio industriale, ossia la produzione di un terriccio organico (classificabile, in relazione all’elevato contenuto in sostanza organica, alla relativa povertà in elementi nutritivi ed alla spiccata attività biologica, nella categoria degli ammendanti) da impiegare in attività agronomiche di diverso tipo, quali la coltivazione dellorto, dei giardini, delle piante ornamentali da fiore o da foglia in vaso». Riutilizzo di uno scarto ingombrante ed eliminazione dei concimi in un solo colpo, dunque. Il tutto con un doppio vantaggio: risparmio sul conferimento – sempre più costoso – in discarica e sulla raccolta della stessa spazzatura.
Grazie al compostaggio domestico, infine, si ha un coinvolgimento maggiore del cittadino, «fortemente motivato alla buona separazione e gestione dei materiali compostabile, oltre che all’impiego efficace del prodotto compostato». Per questo gli esperti regionali parlano del compostaggio domestico come «un sistema spiccatamente partecipativo» che può innestare un circolo virtuoso nella gestione del resto della filiera dei rifiuti domestici.
Il ciclo di incontri tenuti da Danilo Pulvirenti avrà come tema centrale la corretta gestione dei rifiuti, proprio a partire dal singolo. Lo scopo di questo mini tour è centrare l’attenzione sulle risorse che possono provenire dall’umido, ottimizzandole attraverso una gestione più centrata sulle singole comunità che sui grandi modelli centralizzati. Si comincerà sabato 15 a Menfi (in provincia di Agrigento) con l’evento Compostiamoci bene. Il giorno successivo si farà tappa ad Acireale, nel Catanese, dove il circolo Rifiuti zero Acireale e l’associazione Rifiuti zero Sicilia presenteranno la prima compostiera collettiva della provincia. Martedì 18 e mercoledì 19 toccherà a Catania, con un corso professionale teorico-pratico sul compostaggio dedicato a personale della pubblica amministrazione, professionisti, studenti e neolaureati. Sedici ore di lezioni su aspetti normativi, agronomici, compostaggio domestico e di comunità, con visita agli impianti di compostaggio della provincia di Catania Ofelia ambiente e Kalat ambiente. Sabato 22, a Riposto, banchetto informativo durante il mercato comunale a chilometro zero. Tappa finale il 23 dicembre a Catania, in occasione della Fera Bio all’ospizio dei ciechi.