Ugl, il malessere dei poliziotti: il 60% non arriva a 1200 euro al mese…

UN SONDAGGIO CONFERMA CHE ORMAI PURE LA SICUREZZA E’ UN OPTIONAL PER I POLITICANTI ASSERVITI ALLE OLIGARCHIE EUROPEE

Un terzo non è soddisfatto del proprio lavoro e oltre l’80% ritiene il suo stipendio insufficiente. Una condizione che rispetto a cinque anni fa è peggiorata per circa uno su dieci dipendenti delle forze di polizia.

Lo rivela un sondaggio dell’Ugl, confermando, in fondo, quanto già si sapeva: anche le forze dell’ordine sono vittime di quelle politiche dell’austerity che preservano le oligarchie bancarie e finanziarie d’Europa fagocitando le classi medie e quelle più povere. Non a caso, nonostante i tentativi di ‘insabbiare e ridimensionare” i fatti da parte delle istituzioni, li abbiamo visti esprimere solidarietà a chi manifestava contro questo stato cose (il famoso episodio in cui gli agenti, in più città, si sono tolti i caschi durante la protesta pacifica dei Forconi e del Movimento 9 Dicembre).

Il  sondaggio (15mila gli agenti intervistati)  ricorda che sono oltre mezzo milione i dipendenti del “comparto sicurezza”, tra cui circa 100mila poliziotti e 100mila carabinieri, 62mila della guardia di finanza, 40mila della polizia penitenziaria, 32mila vigili del fuoco e 190mila del corpo forestale.

Rispetto al 2008, ultimo anno in cui sono state stanziate risorse per la contrattazione collettiva del pubblico impiego, è aumentata dal 50% al 60% la percentuale di coloro che reputa la retribuzione in relazione alle condizioni di lavoro il più grave problema. Il 90% degli intervistati vive con uno stipendio netto inferiore ai 1.500 euro al mese, circa il 60% non arriva a 1.200. Oltre sei su 10 non hanno una casa di proprietà, mentre solo il 12%, pur vivendo lontano dal luogo di residenza vive in alloggi di servizio.
“L’UGL è seriamente preoccupata perché gli uomini delle forze di polizia non sono soddisfatti di come sono trattati. Loro rappresentano la spina dorsale del paese. Un assetto che andrebbe finanziato, invece di tagliare come si è fatto dal 2008 ad oggi.
Emergono a chiare lettere il disagio e gli effetti devastanti di una condizione economica e sociale da brivido, se si pensa alla delicatezza del ruolo svolto da queste persone per la collettività”.


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