Udc: e a Catania il Partito finì…

Proprio ieri il leader dell’Udc, Pierfedinando Casini, in visita a Catania, ha ‘strapazzato’ un po’ il presidente della Regione, Rosario Crocetta. E ne ha motivo, perché, proprio all’ombra dell’Etna, il suo Partito sta franando. Con decine e decine di dirigenti che lasciano l’Udc per aderire al Megafono di Crocetta. Il primo è stato il parlamentare regionale di questo Partito, Marco Forzese. Altri lo stanno seguendo.

La nostra redazione continua a ricevere e.mail di dirigenti dell’Udc che lasciano questo Partito.

“Ciò che sta accadendo nell’Udc è intollerabile –leggiamo in una e.mali -. Mi associo, autosospendendomi, alle contestazioni dell’On. Forzese che ha avuto il merito, dimostrando forza e coraggio, di dire ciò che tutti pensano. Coraggio che purtroppo manca ai più. Si rimane infine increduli di fronte alle sopraffazioni e agli atti ritorsivi messi in atto in questo passaggio dalla segreteria nazionale e regionale. Non bastava svendere il partito, ma bisognava anche cercare di zittire chi quel partito lo ha veramente rappresentato con coerenza e quotidiano impegno”.

Firmato: Il coordinatore comunale di Palagonia
Gioacchino Rossitto.

Leggiamo in un’altra e.mail: “In totale disaccordo con le scelte della Segreteria Nazionale e regionale dell’Udc, che con la linea politica intrapresa in occasione della campagna elettorale per le elezioni politiche hanno dimostrato totale mancanza di sensibilità per i territori, noncuranza verso gli elettori e politiche vessatorie nei confronti dei cittadini italiani tutti, inseguendo altresì obiettivi personali dei quali lo stesso Casini non fa mistero, scegliendo di non candidarsi con lo scudocrociato, ma sotto altra effige al fine di poter determinare una propria posizione di vantaggio e, contemporaneamente, svendendo la nostra storia e i nostri valori, noi sottoscritti in sintonia con le scelte dell’On. Forzese, ci auto sospendiamo dall’Udc”.

Seguono le seguenti firme:
Avv. Gianfranco Todaro, Responsabile provinciale dipartimento giustizia, e componente dell’esecutivo e della direzione provinciale;

Ernesto Calogero, consigliere Provinciale;

Castro Antonio, Consigliere comunale Acireale.

Poi Aquilotti Federico, Auteri Maria Concetta, Belfiore Tiziana, Docente Saverio, Finocchiaro Santo, Laudani Dino, Licandro Silvana, Longo Gianni, Parrinello Nino, Redi Davide tutti componenti Comitato Provinciale Udc.

Stando a quello che abbiamo capito, questi dirigenti che stanno seguendo Forzese non lamentano soltanto il fatto che, a Catania, l’Udc di Casini e Giampiero D’Alia ha aperto le porte agli ex Mpa Lino Leanza e a Giovanni Pistorio (quest’ultimo è candidato al Senato), ma contestano anche la linea politica nazionale, ovvero l’alleanza con “L’uomo delle tasse”, al secolo Mario Monti, il capo del Governo che ha massacrato l’Italia. Il personaggio che, insieme con Berlusconi e Bersani, ha dato quasi 4 miliardi di euro al Monte dei Paschi di Siena: guarda caso, la stessa cifra che gli italiani hanno dovuto pagare con l’Imu…

 

Casini a Catania: Crocetta? “Non si governa con le boutade”

 

 


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