Il gruppo è composto da tre giovanissimi catanesi. I loro testi «parlano di storie e personaggi, a volte comici altre drammatici, sempre affrontati senza prendersi troppo sul serio». Col loro primo album, Flash Jokes, sono alla ricerca del primo contratto per una grande casa discografica
Twisted Head Chaps, talenti in cerca di contratto «Catania non è interessata ai musicisti emergenti»
Hanno la testa contorta ma le idee chiare: sanno cosa vogliono, si nutrono di emozioni e dell’entusiasmo che scaturisce dal suonare insieme. I Twisted Head Chaps, letteralmente i tizi dalla testa contorta, sono Nunzio Sofia, Gaetano Riolo e Carmelo Sidoti: «Abbiamo scelto un nome ironico e autobiografico che descrivesse le nostre personalità e il modo in cui nasce la nostra musica», raccontano a MeridioNews. Ai tempi della scuola, mentre studiavano tutti e tre al liceo scientifico Principe Umberto di Catania non sapevano ancora che la loro intensa passione per la musica sarebbe diventata la svolta, anni dopo, della loro vita, «lo scorso ottobre abbiamo deciso di mettere insieme le forze e tutto il materiale inedito scritto individualmente negli anni, dando origine alla band». Con la maturità di cogliere i lati positivi delle loro differenze artistiche e la voglia di raggiungere il pubblico con il loro sarcasmo, hanno dato vita ad un progetto musicale nuovo ed ambizioso, che punta dritto alle grandi case discografiche: «I nostri testi raccontano di storie e personaggi, a volte comici altre drammatici, sempre affrontati senza prendersi troppo sul serio. L’ironia, anche se celata, è sempre presente».
Un momento importante per la formazione personale dei componenti del gruppo è stato «il 2014, quando siamo entrati per la prima volta in studio e ci siamo resi conto che mai ci eravamo sentiti così bene durante la produzione musicale». Da allora «produrre e comporre sono il nostro pane quotidiano. C’è tanto materiale che sta aspettando di vedere la luce col primo contratto discografico». Nei primi mesi di attività hanno già prodotto Flash Jokes, «è il nostro primo lavoro in studio, registrato, mixato e masterizzato allo Studio Dupin di Catania». Il disco che lo contiene prende il nome di Battute Flash «perché ci presentiamo al pubblico con 5 tracce (le nostre battute flash per l’appunto) che speriamo possano essere un buon biglietto da visita per le etichette più importanti».
Tra le sonorità che hanno maggiormente influenzato la loro produzione «da un lato vi è la profonda matrice blues, con quegli accordi minimali e quel sound grezzo e caldo, dall’altro lato vi sono le ritmiche dell’indie più moderno». Attenzione però, «non manca la psichedelia nel sound, soprattutto durante i concerti, che fa da vettore e anello di congiunzione tra le varie influenze». La band, nata a Catania, osserva infine che «ci sono tanti artisti catanesi che hanno prodotto buona musica e suonano da tanti anni». Tuttavia, «esclusa qualche vetrina di rilievo, la città offre ben poco e mostra poco interesse nei confronti della musica emergente. Problema esteso a tutta Italia a differenza di altri paesi dove si è totalmente rivolti alle nuove proposte».