Tutino, pm chiedono rinvio a giudizio  «A processo insieme ad altri sei»

La procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio di Matteo Tutino, tra le altre cose anche ex medico personale del presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, e di altre sei persone. I reati contestati dai pm sono falso, peculato e truffa

Oltre a Tutino, che è stato primario del reparto di Chirurgia plastica di Villa Sofia, la richiesta di processo riguarda l’ex commissario straordinario dell’azienda ospedaliera, Giacomo Sampieri, il dirigente del dipartimento di Anestesia e rianimazione, Damiano Mazzarese, l’ex direttrice sanitaria Maria Concetta Martorana. La procura ha avanzato la richiesta d processo anche per l’ispettore della Digos, Giuseppe Scaletta, e la moglie, Mirta Baiamonte, biologa e titolare di un centro per il trattamento dei tessuti. I pm contestano il reato di favoreggiamento anche a una paziente, Alessia Di Blasi.

L’ipotesi di peculato si riferisce al fatto che Tutino, secondo l’accusa, avrebbe eseguito interventi di chirurgia estetica, facendoli passare come operazioni di chirurgia plastica, necessarie, cioè, a salvaguardare la salute dei pazienti. Per farlo, l’ex primario avrebbe dirottato i pazienti in ospedale, scavalcando il cup, centro unico di prenotazione, e le liste di attesa. Tutino si sarebbe fatto pagare privatamente, pur non avendo optato per il regime di attività intramoenia

Inoltre, sempre secondo i magistrati inquirenti, visto che le operazioni non si sarebbero potute eseguire in ospedale, Tutino avrebbe falsificato le cartelle cliniche per far apparire gli interventi come ordinari, affinché i pazienti ottenessero illegittimamente il rimborso delle spese mediche dal servizio sanitario nazionale. Da qui le ulteriori contestazioni di truffa e falso. 

Infine, Tutino avrebbe nascosto di aver subito una condanna per omicidio colposo nel 1989, mentre nella domanda per partecipare al concorso per il posto di primario avrebbe dichiarato di non avere precedenti penali.


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