Turismo: resort di lusso ….cattedrali nel deserto?


di Maria Donata Fricano- Già lo scorso giugno 2012, la Banca d’Italia aveva pubblicato un rapporto sulle economie regionali siciliane in cui si evidenziava come, a partire dal 2008, tutte le principali voci di spesa delle famiglie avessero registrato una contrazione con un calo particolarmente intenso per le spese relative a trasporti, abbigliamento, calzature, ristoranti e, non ultimo, alberghi. Nonostante il calo interno dei consumi, tuttavia, pare che dopo un 2010 piuttosto inerte dal punto di vista turistico, già il 2011 avesse registrato aumenti del 4, 5 per cento, con un flusso pari a circa il 40 per cento da parte di turisti stranieri.   

Ci si sarebbe aspettato, quindi, un 2012 se non esaltante, quantomeno in linea con il trend positivo registrato l’anno precedente. A incoraggiare le aspettative anche il numero dei posti letto – come già ricordato in un nostro articolo di qualche settimana fa – nelle strutture recettive di categoria superiore. Eppure gli alberghi non sono le uniche strutture ad avere visto aumentare il numero dei posti letto nelle proprie categorie superiori; secondo i dati forniti dall’Osservatorio Regionale del Turismo (si veda la tabella), infatti, i Resort categoria lusso ed extra lusso hanno registrato un aumento di 880 posti letto (praticamente quasi il 60 per cento) con la nascita di due nuove strutture rispettivamente nelle province di Agrigento e Ragusa.

Secondo Manlio Scirè, dirigente responsabile dell’Osservatorio, tale incremento “è da ascriversi a un uso appropriato dei fondi comunitari ed al mutato profilo del turista, oggi trasformatosi in viaggiatore attento alla qualità dei servizi offerti dalle strutture ricettive”. Tuttavia, come lo stesso Scirè conferma, tale idea era sicuramente più valida fino a due anni fa, prima cioè dell’inizio della crisi economica che ha colpito non solo l’Italia ma anche, e soprattutto, i Paesi esteri principali mercati del turismo per la Sicilia.

Ma allora non si comprende la ragione per cui, consci delle difficoltà economiche che investono tutta la penisola, la Sicilia – terra di cultura, tradizione e sole splendente – mantenga la propria dedizione all’idea di creazione di strutture di categoria superiore, prima di adeguare se stessa a caratteristiche infrastrutturali ed economiche di mobilità interna. Viene, infatti, spontaneo chiedersi quali agganci logistici il turista d’elite trovi in una terra che offre sì strutture recettive di standard superiori, ma scarsissime possibilità di supporto di mobilità.

Ammesso che il turista economicamente “coperto” a sostenere la spesa di “qualità” delle strutture siciliane decida di investire economicamente in questa terra, quali supporti logistici vengono a questi offerti per incentivarne la decisione? Troverà egli un buon attracco per il proprio yacht? Il Suv con cui arriverà alla meta di destinazione troverà strade adeguate alle proprie possibilità? Le aspettative che egli si è mentalmente costruito troveranno riscontro sul territorio? Cannoli, cassate, sole e limoni saranno un’attrattiva ma, soprattutto, un aggancio sufficientemente forte per trattenere il cliente?

Non sarebbe, forse, preferibile investire in tal senso per migliorare, anzitutto, le condizioni di mobilità interna? Un aumento delle possibilità di mobilità interna non potrebbero spingere verso un nuovo slancio l’economia isolana, rendendo possibile, anche agli stessi isolani, la possibilità di reinvestire in quei beni oggi ritenuti un lusso?

 

Resort 5 stelle e 5 stelle lusso

 

 

numero esercizi

posti letto

 

Provincia

2007

2012

2007

2012

Agrigento

0

1

0

456

Messina

1

1

271

271

Ragusa

0

1

0

424

Trapani

1

1

354

354

SICILIA

2

4

625

1.505

Osservatorio Turistico Regionale siciliano

 


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