Al campionato Eurobot, che si disputerà tra il 27 e il 30 maggio a Rappreswille-Iona vicino a Zurigo, non mancherà il team di studenti catanesi, che già lanno scorso si era aggiudicato il secondo posto gareggiando a la Fertè-Bernard. Obiettivo di quest'anno? Costruire automi raccoglitori di frutta e verdura
Ture, Rosa e la sfida tra contadini robot
E’ possibile costruire automi intelligenti, capaci di muoversi autonomamaente e raccogliere ortaggi, insomma veri e propri “robot contadini”? A lanciare la sfida è il campionato internazionale Eurobot open 2010 che quest’anno si terrà a pochi chilometri da Zurigo e che per questa stagione propone il tema “Feed the word”.
Unici studenti universitari rappresentanti dell’Italia al campionato di robotica saranno una ventina di iscritti alle facoltà d’Informatica e Ingegneria dell’Università di Catania. A coordinare entrambi i team, a lavoro dallo scorso settembre, l’ingegnere Vincenzo Nicosia (Scuola superiore di Catania) e il professore Corrado Santoro (Dipartimento di matematica). «Gli studenti –racconta Santoro– hanno volontariamente aderito, spendendo creatività ed energie e lavorando fianco a fianco e senza alcuna competizione reciproca».
Dopo mesi di duro lavoro e vera dedizione, tra il 27 e il 30 maggio, verranno presentati in terra svizzera Rosa (Robotic Satisfaction) e Ture (The Ultimate Robot Engine), robot dai nomi nostrani ma dalle capacità straordinarie. Durante la competizione, gli automi gareggeranno in coppia per raccogliere e depositare nell’apposito contenitore “frutta e ortaggi”, rappresentati simbolicamente da palle di gomma di 10 cm di diametro e cilindri di plastica di 15 cm, il tutto entro un tempo complessivo di 90 secondi, su un campo grande, più o meno, tre metri per due. La vittoria finale andrà all’automa che avrà raccolto il maggior numero di ortaggi nell’arco di tempo più breve. «Per questo -spiega il professore Santoro- abbiamo tentato di realizzare robot che fossero completamente autonomi e allo stesso tempo veloci, Infatti, in gara, dovranno decidere cosa fare istante per istante, ottimizzando al meglio il punteggio finale, e facendo i conti con il robot avversario, che opererà nel medesimo campo».
«Unica nota stonata – aggiunge amareggiato il professore Santoro- è il mancato supporto al team, che è stato sostenuto economicamente soltanto da contributi forniti dagli stessi coordinatori, ovvero dal dott. Santi Passatello dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Laboratorio Nazionale del Sud) per la progettazione e la realizzazione meccanica, dall’ing. Paolo Nicotra della Siatel, indispensabile per la soluzione dei problemi legati all’elettronica, e infine dal supervisore Giovanni Muscato (Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Elettronica e dei Sistemi)».
Gli studenti del team che gareggerà a in Svizzera, composto da Annalisa Asta, Carlo Battiato, Paolo Cammarata, Matteo Campanelli, Antonio Casella, Marco Di Sano, Loris Fichera, Sebastiano Gennarini, Davide Marano, Riccardo Massari, Daniele Marletta, Ivan Massimiani, Alessandro Mazzurco, Andrea Milazzo, Rocco Milluzzo, Salvatore Musumeci, Marco Pafumi, Salvatore Pecorino, Dario Pellicori e Federico Pepe, sono già in viaggio per Rapprenswill- Iona.
«Al di là del risultato– conclude Santoro- aver creduto in questo progetto ha permesso a tutti gli studenti di crescere, di mettersi alla prova. Le difficoltà insorte durante la fase di realizzazione, li ha messi nella difficile condizione di sperimentare soluzioni sempre nuove e valide, nonché di lavorare in squadra. Un’esperienza impagabile che li aiuterà ad inserirsi nel mondo del lavoro».
Non ci resta che incrociare le dita per Ture e Rosa.