Sono sei gli indagati per truffa aggravata e continuata. Tra gli altri, dalle indagini sono emersi anche 21 corsi validati senza essere stati mai svolti. L'uomo avrebbe anche apposto sui certificati il logo falso dell'ente bilaterale e la firma del rappresentante legale
Truffe sui corsi di formazione, sospeso ingegnere Si è finto un medico e ha rilasciato attestati falsi
Ventuno corsi validati e mai svolti, 36 corsi validati ma senza effetti legali nel territorio, 59 corsi non conosciuti dell’ente e falsamente attestati. È quanto risultato dalle indagini dei carabinieri del nucleo operativo del gruppo tutela lavoro di Palermo e dai militari dei nuclei ispettorati del lavoro di Palermo e Agrigento, che hanno portato alla misura interdittiva del divieto di esercitare attività professionale per un anno a carico di un ingegnere di Cammarata.
L’uomo è indagato, insieme ad altre cinque persone, per truffa aggravata e continuata, esercizio abusivo della professione medica e delitti in materia di falso, consumati tra il 2014 e il 2019. Dalle risultanze investigative è emerso che l’ingegnere, legato da rapporto di prestazione d’opera con un ente bilaterale che eroga formazione professionale e sicurezza sui luoghi di lavoro avrebbe omesso di tenere alcuni corsi, rilasciando comunque l’attestato ai richiedenti; avrebbe generato falsi attestati di formazione professionale con tanto di logo contraffatto dell’ente bilaterale e della firma del suo rappresentante legale.
Inoltre, l’ingegnere avrebbe falsamente indicato la presenza di altre figure professionali specifiche (per lo più medici) in realtà mai impiegati nella formazione dei corsisti; avrebbe svolto in prima persona, senza rivestire la qualità di medico, dieci corsi di formazione per addetti di primo soccorso. Così, l’uomo si sarebbe così procurato un ingiusto profitto, dato dal prezzo del corso (dai 150 ai 250 euro a persona), danneggiando sia l’ente di formazione (per il mancato introito delle somme dei corsi accreditati) sia i discenti e i loro datori di lavoro che pagavano un corso il cui attestato non aveva alcuna validità. Infine, l’ingegnere avrebbe avuto accesso, in concorso con un altro indagato, a finanziamenti pubblici per 48.750 euro, destinati dall’Inail – con avviso pubblico del 2016 – per interventi formativi nella salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.