L'ex dirigente tecnico-amministrativo del cimitero di Catania e tre imprenditori edili sono accusati di truffa, peculato, soppressione di cadavere e violazione di sepolcro. Falsificavano le concessioni per costruire nuove tombe. Gli inquirenti devono adesso accertare dove si trovano i resti rimossi illegalmente
Truffa al cimitero, quattro arresti Le salme rimosse per costruire nuove tombe
Nessuna pace nemmeno per i defunti. I carabinieri della compagnia di Fontanarossa hanno arrestato Walter Spina – dirigente tecnico-amministrativo del cimitero di Catania in servizio tra il 2006 e il 2010 – e tre imprenditori edili, Agatino Fascina, Giuseppe Piazza e Sebastiano Nauta. I quattro sono accusati di peculato, truffa, falso materiale ed ideolgico e – accuse ancora più gravi – soppressione di cadavere e violazione di sepolcro.
Gli indagati hanno costruito nuove tombe su spazi già occupati. I loculi venivano espropriati prima della scadenza (che per il Comune di Catania vale 25 anni, prorogabili per altri 74). Rimossi i resti ancora presenti, bastava produrre false concessione per quei lotti per costruire nuove tombe. Gli inquirenti devono adesso accertare dove siano state sistemate le salme rimosse illegalmente. A rendere possibile la raccapricciante truffa era proprio il dipendente comunale, condotto nel carcere di piazza Lanza e considerato la mente del gruppo, che in virtù dell’incarico ricoperto non aveva problemi a modificare i documenti cimiteriali. Spina non è nuovo a guai sul posto di lavoro: l’ente comunale nel 2011 lo aveva licenziato per altri problemi.
Le indagini del carabinieri partono da lontano, dal 2009, dopo alcune segnalazioni. Dieci i casi finora accertati per i quali è possibile coinvolgere tutti e quattro gli indagati. Ai nuovi proprietari Spina consegnava una finta delibera di esproprio a firma della giunta comunale che autorizzava la costruzione di nuove tombe.
Sono considerate complici le imprese edili delle quali sono titolari Nauta, Fascina e Piazza, ai quali sono stati concessi gli arresti domiciliari. Walter Spina, intascando le tasse cimiteriali e i compensi che le ditte gli versavano, è riuscito a tra il 2009 e il 2010 ad arrotondare lo stipendio con circa 100mila euro.
[Foto di FranArtPhotography]