Tutto rinviato alla primavera, virus permettendo. L’instabilità causata dalla pandemia Covid, che proprio in queste settimane torna a impensierire con la ripresa dei contagi, sposta al 2021 l’apertura del museo permanente dedicato a Robert Capa, uno dei più grandi interpreti della storia della fotografia. Al progetto da anni lavora l’amministrazione comunale di Troina, guidata dal sindaco Fabio Venezia, che già nel 2015 ha organizzato una mostra. L’interesse verso Capa non è casuale: il fotografo di origini ungheresi e naturalizzato statunitense, famoso per i suoi reportage dalle zone di guerra, nell’estate del 1943 trascorse diversi giorni nel piccolo centro dell’Ennese seguendo le truppe alleate, da poco sbarcate in Sicilia.
«Troina fu dura. Ci vollero sette giorni per conquistarla e perdemmo una grande quantità di uomini. Era questa la prima volta che seguivo un attacco dall’inizio alla fine,ma fu anche l’occasione per scattare alcune ottime foto», scrisse Capa nel suo diario personale. La presenza a Troina per il fotografo rappresentò anche una tappa importante della propria carriera. «Pensavo che non avesse alcun senso questo combattere, morire e fare foto, quando il generale Teddy Roosevelt – si legge nel diario – sempre presente dove la battaglia era più dura, si avvicinò e puntando il suo bastone verso di me: “Capa, disse, al quartier generale di divisione c’è un messaggio per te. Dice che sei stato assunto da Life”».
Nel piccolo centro la battaglia tra Alleati e le forze italo-tedesche durò quasi una settimana. Tantissimi i morti, tra cui oltre un centinaio di civili. Abitanti del piccolo centro che si trovò al centro della Storia e che fu ripreso da Capa con scatti dal valore storiografico e artistico altissimo. Il Comune negli anni scorsi ha acquisito 62 scatti. Le foto sono sviluppate a partire dai negativi. «Il successo della mostra di cinque anni fa ha fatto maturare l’idea di realizzare proprio a Troina, in uno dei luoghi più importanti della vita professionale di Capa, uno spazio espositivo permanente a lui dedicato – commenta il primo cittadino Fabio Venezia -. Grazie a Lucilla Caniglia e Alessandro Castagna del Soul Design Creative Studio abbiamo saputo che l’International Center of Photography di New York possiede i negativi inediti scattati da Capa in Sicilia e così, grazie anche allo storico locale Salvatore Barbirotto, siamo partiti per sceglierne 62, molti dei quali inediti».
Allestire un sito culturale di tale livello può rappresentare un motivo in più per attirare i turisti anche nei luoghi che solitamente sono estranei ai pacchetti dei tour operator. «Sono immagini che raccontano la crudeltà della guerra, la sofferenza della popolazione civile e la vita quotidiana degli abitanti nei luoghi invasi e ridotti in macerie dai bombardamenti», prosegue Venezia. La nascita del museo – reso possibile anche dall’impegno della Fondazione Famiglia Pintaura – è prevista nei locali del Palazzo Pretura. «Ormai è quasi tutto a punto, avremmo voluto inaugurarlo già questo autunno ma la situazione epidemiologica ci ha fatto propendere per rinviare tutto alla primavera», conclude il sindaco.
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